SANITA’: CIMO, MEDICI PRONTO SOCCORSO SEMPRE IN TRINCEA
Roma, 6 ott. (AdnKronos Salute) – Il pronto soccorso “è il posto dove su pazienti e operatori sanitari sono scaricate tutte le inefficienze organizzative”. Questo, sottolinea Cimo in una nota, emerge dal rapporto Tdm-Cittadinanza e Simeu sullo stato di salute dei Pronto Soccorso italiani. Uno spaccato della sanità italiana non nuovo ai pazienti ed operatori sanitari ma certamente ben conosciuto da chi ritiene che il sistema di emergenza-urgenza non debba rientrare nelle scelte strategiche della sanità perché eccessivamente denso di problemi e rischi a fronte di fattori produttivi poco interessanti.
“E’ l’ennesimo esempio – commenta Guido Quici, vice presidente vicario di Cimo – di diseguaglianza tra i cittadini per effetto della estrema regionalizzazione dei processi organizzativi sanitari. Ed è anche la dimostrazione della mancata volontà di realizzare una Rete unica della emergenza ed urgenza anche attraverso l’istituzione di un ruolo unico per i medici che lavorano nei 118, nei Pronto Soccorso, nei Dea, superando la molteplicità dei contratti professionali nel settore delle emergenze”.
Non è più tollerabile che chi lavora nell’emergenza sia destinato solo a fare il “lavoro sporco”, abbandonato a se stesso ed in situazioni di cronica precarietà assumendo, spesso, anche il ruolo di “parafulmine” nei confronti dei pazienti e familiari vittime di organizzazioni obsolete dove i lunghi tempi di attesa, gli spazi ridotti, le dotazioni scarse ed il sovraffollamento sono la regola, sottolinea Cimo.