Sciopero medici sanità privata,


 il sostegno di CIMO-FESMED: «Assurdo rifiuto AIOP e ARIS di firmare contratto»

Quici: «Legare l’accreditamento delle strutture private al rispetto dei diritti dei lavoratori»

 

Roma, 12 febbraio 2025 – La Federazione CIMO-FESMED sostiene lo sciopero dei medici dipendenti della sanità privata indetto dalla CIMOP per il 13 febbraio e reputa assurdo il rifiuto delle associazioni datoriali AIOP e ARIS di rinnovare il contratto collettivo di lavoro, fermo in alcuni casi da 20 anni.

«Quello che AIOP e ARIS propongono al Ministero della Salute è un vero e proprio ricatto – commenta Guido Quici, Presidente della Federazione CIMO-FESMED, cui aderisce anche la CIMOP -. È inaccettabile pensare di sedersi al tavolo delle trattative solo e unicamente se lo Stato garantisce la copertura economica totale del costo del rinnovo del contratto dei medici, quando in questi ultimi anni il contributo statale alla sanità privata accreditata è cresciuto in maniera esponenziale. Non si può pensare di guadagnare in questo modo sulle spalle del personale».

 

«Per questo proponiamo ancora una volta di legare l’accreditamento delle strutture sanitarie private al rispetto dei diritti dei lavoratori: chi non rinnova il contratto di lavoro dovrebbe perdere l’accreditamento, altrimenti lo Stato diventa complice di questa situazione vergognosa».   

 

«Il 13 febbraio quindi saremo di fronte al Ministero della Salute per manifestare insieme ai colleghi contro questa situazione vergognosa, che negli anni si è impantanata a causa di responsabilità che vedono coinvolti le associazioni datoriali e il Ministero stesso, poiché ha accettato di farsi carico di una parte del costo del rinnovo del contratto del comparto ma si è sempre rifiutato di garantire lo stesso trattamento ai medici, creando di fatto una discriminazione inaccettabile», conclude. 

 

Comunicato stampa

 

www.cimop.it

 

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