COMUNICATO STAMPA

Logo Federazione CIMO-FESMED

MANOVRA 2021: CIMO-FESMED, RISORSE PER IL PERSONALE MEDICO NON SIANO AFFIDATE ALL’OPACITA’ DELLE REGIONI
 

Roma, 18 ottobre 2020 – Non è certamente tempo di chiedere risorse oltre il dovuto ma riteniamo che lo stanziamento di 4 miliardi di euro previsto nella bozza di manovra di Bilancio sia semplicemente la conferma delle azioni già messe in campo indispensabili a supportare la seconda fase della pandemia. Ma soprattutto chiediamo almeno che le risorse destinate al personale siano correttamente e trasparentemente assegnate agli aventi diritto che si assumono le reali responsabilità e i rischi nell’emergenza sanitaria. Queste le prime reazioni di CIMO-FESMED, in attesa di conoscere il testo e approfondire i dettagli riguardanti la sanità, all’indomani dell’approvazione della manovra di bilancio dal Consiglio dei Ministri

CIMO-FESMED ritiene che la conferma, anche per l’anno 2021, di 30.000 fra medici e infermieri assunti a tempo determinato per il periodo emergenziale sia un atto dovuto e che la dotazione di un ulteriore miliardo di euro al Fondo Sanitario Nazionale è semplicemente in linea con i provvedimenti adottati negli ultimi anni, senza considerare la necessità di risorse aggiuntive legate al possibile incremento di tutte le altre patologie non Covid a causa dei recenti blocchi delle attività programmate e della prevenzione. 

“Raccomandiamo dunque meno enfasi”, commenta il Presidente della Federazione, Guido Quici. “Piuttosto, chiediamo una seria e attenta valutazione dell’attuale emergenza sanitaria con l’avvio di azioni concrete atte a superare quel “corto circuito” che si è venuto a creare tra Governo e regioni. Di fatto, con la mancata attivazione di 1.600 posti di terapia intensiva e la mancata distribuzione di 1.500 ventilatori già disponibili, si sono accentuate le barriere tra ospedale e territorio per mancanza di vere azioni di coordinamento”. 

“Cinque mesi di “torpore” dalla fine del lockdown durante i quali occorreva formare quel personale sanitario non specialista che oggi viene nuovamente “scaricato” nei reparti covid dato che molte regioni sono nuovamente costrette a riattivare posti letto sub intensivi e intensivi senza le necessarie risorse umane. La lotta al coronavirus non passa solo attraverso i finanziamenti ma dalle corrette azioni conseguenti” aggiunge Quici. 

CIMO-FESMED, chiede innanzitutto una seria governance delle risorse e che, in particolare, quelle destinate al personale non vengano fagocitate dalle Regioni, diventando fonte di contenziosi per la non puntuale trasparenza nella ripartizione tra il personale sanitario.


CS CIMO-FESMED 18_10_2020_def

Seguici su: FacebookTwitter