Competenze infermieristiche. L’Intersindacale medica scrive a Regioni e Governo: “Ecco perché diciamo ‘no’ alla bozza di accordo” I sindacati chiedono a Regioni e Governo un riesame dell’atto e attraverso una serie di osservazioni al testo mettono in guardia dal rischio di una “balcanizzazione dei processi di cura”. “Non è tempo di conflitti o di crociateper cui occorre ricercare la cooperazione, piuttosto che la competizione” (Quotidiano Sanità)
I sindacati chiedono a Regioni e Governo un riesame dell’atto e attraverso una serie di osservazioni al testo mettono in guardia dal rischio di una “balcanizzazione dei processi di cura”. “Non è tempo di conflitti o di crociateper cui occorre ricercare la cooperazione, piuttosto che la competizione”.
No dell’Intersindacale medica alla bozza di accordo tra Stato e Regioni sulla ridefinizione implementazione e approfondimento delle competenze e delle responsabilità professionali dell’infermiere e dell’infermiere pediatrico. I sindacati in una lettera indirizzata al Ministro della Salute, al Ministro per gli Affari regionali, al presidente della Conferenza delle Regioni e agli assessori alla Salute, oltre a manifestare il loro dissenso hanno elaborato una serie di osservazioni nel merito del provvedimento.
Per l’Intersindacale occorre “trovare una soluzione condivisa tra le categorie interessate, senza pericolose fughe in avanti che potrebbero avere ricadute negative sulla salute dei cittadini e sulla funzionalità del sistema sanitario”.
Inoltre, per i medici “è del tutto evidente che prevedere competenze non uniformi sul territorio nazionale, e di conseguenza, responsabilità diverse e non definite, comporta notevoli rischi per la esigibilità del diritto alla salute dei cittadini, che si troverebbero di fronte ad una “balcanizzazione” dei processi di cura, ed un nuovo strappo nel tessuto già lacerato del SSN. Senza dimenticare le possibili ricadute sul contenzioso civile e penale, esploso in maniera esponenziale nel nostro Paese con costi sempre maggiori diretti ed indiretti sul territorio nazionale. Nello stesso tempo, svincolare l’assistenza al paziente, di competenza infermieristica, dalla diagnosi e dalla terapia, di competenza medica, confondendone anche ruoli e significati, produrrebbe un vulnus al percorso clinico nella sua complessità, di cui resta comunque globalmente responsabile il Medico, con il rischio di provocare dei danni nella tutela della salute dei cittadini”.
“Noi – conclude l’Intersindacale nella lettera – non riteniamo possibile implementare le competenze di una categoria senza contemporaneamente tenere conto delle competenze delle altre categorie interessate. Altrimenti, si potrebbe arrivare all’assurdo giuridico che lo stesso atto possa essere di competenza del Medico, al quale viene richiesto un percorso formativo di 11 anni, e nello stesso tempo dell’infermiere il cui percorso formativo è di soli tre anni”.
La lettera è firmata da: Anaao Assomed – Cimo-Asmd – Aaroi-Emac – Fvm – Fassid – Cisl Medici – Fesmed – Anpo-Ascoti-Fials Medici – Aupi – Sinafo