NIGUARDA PRESENTAZIONE ATTIVITA_ PRELIEVO E TRAPIANTOD_ ORGANO E

Cimo: per eliminare gap assistenziali, entri il sindacato nei tavoli del patto salute.(Doctornews)

Il Patto salute 2014-2016 è un’occasione per ristrutturare il Ssn in modo omogeneo e uniformare gli standard assistenziali in Italia, ma occorre ammettere associazioni di cittadini e sindacati medici ai tavoli previsti dall’accordo governo-regioni.  Ne è convinta la Confederazione italiana medici ospedalieri, secondo cui l’introduzione della “clausola di supremazia” nel titolo V della Costituzione può ridare al Ministero della salute quella centralità che consentirebbe di ristrutturare il Ssn in modo omogeneo, legiferando anche sui rapporti tra professioni sanitarie, sull’accesso alla dipendenza e sulla progressione di carriera. Peraltro Cimo, secondo sindacato dei medici ospedalieri per numero di iscritti, «non intende assistere dagli “spalti” ad accordi le cui ricadute coinvolgeranno nei prossimi anni inevitabilmente i medici sia in termini professionali che organizzativi» e chiede di entrare in particolare nel tavolo previsto all’articolo 22 del Patto dal quale scaturirà entro ottobre un disegno di legge per valorizzare le professioni sanitarie. Il vicepresidente Guido Quici ricorda che Cimo ha già un progetto “meritocratico” per una carriera medica nel Ssn basata su obiettivi «non economici ma di governo clinico» con «incarichi di alta specialità ed eccellenza clinica, basati sulle esclusive capacità professionali». Per quanto riguarda i rapporti con le altre professioni sanitarie, Cimo chiede contestualmente di «superare il recente atto che demanda ad accordi tra Regioni ed Università il “destino giuridico” delle singole professioni»: sia il Ministero della Salute ad assicurare «la crescita di tutte le figure in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale». Altra proposta: utilizzare gli standard ospedalieri appena approvati sia per stabilizzare i precari e i giovani nelle strutture sanitarie, sia per scongiurare che, a causa di organici insufficienti, un medico debba lavorare «su più presidi, distanti anche decine di chilometri, con insostenibili per problemi di sicurezza delle cure, aumento del contenzioso e di stress lavoro correlato». Sul contratto, dopo la riforma Madia, che esclude la dirigenza medica e tecnica del Ssn dal ruolo unico della dirigenza “territoriale”, Cimo chiede di delineare meglio la dirigenza medica e di aprire, al più presto, il tavolo negoziale per porre le basi di un nuovo contratto di lavoro non essendo “immaginabili” ulteriori blocchi contrattuali oltre a quello vigente a tutto il 2015.

Mauro Miserendino