LE PROPOSTE DI CIMO LAB AGLI STATI GENERALI DEL GIOVANE MEDICO


CIMO ha partecipato oggi alla prima sessione degli Stati Generali dei Giovani Medici organizzati dalla FNOMCeO a Roma per ascoltare le sigle maggiormente rappresentative del mondo medico under 45. 

 

La delegazione del coordinamento CIMO LAB (nelle persone di Diletta Duranti, Maurizio Grillo, Francesco Corea e Cristina Cenci) ha voluto dar voce alle istanze non solo dei giovani colleghi che si apprestano a completare il proprio percorso formativo nelle scuole di specializzazione, ma anche ai colleghi precari, giovani e meno giovani, che non hanno ancora trovato uno sbocco lavorativo, nonostante la dichiarata carenza di medici specialisti. Il tutto in un quadro che interessa tutti i medici dipendenti del sistema sanitario nazionale, che attendono invano, da oltre 10 anni, il rinnovo contrattuale non tanto per trovare un minimo riconoscimento economico, quanto e soprattutto miglioramenti normativi alle condizioni lavorative nei nostri ospedali.

 

Oggi, in molte realtà italiane, riusciamo ancora a garantire una formazione di qualità ai nostri giovani che all’estero viene rapidamente riconosciuta e apprezzata, ma è una formazione non uniforme su tutto il territorio nazionale e soprattutto è lontana dalle diverse realtà ospedaliere, dalle competenze richieste nei diversi tipi di ospedali per acuti e molto spesso soggiace a logiche che nulla hanno a che vedere con il fine ultimo di garantire personale adeguato ad erogare le cure necessarie ai cittadini.

 

Per questo CIMO LAB, nel contribuire al dibattito che da oggi e nei prossimi mesi si svilupperà nell’ambito degli stati generali della professione promossi dalla FNOMCeO, intende richiedere con forza l’attuazione di quanto già previsto dalla vigente normativa per la formazione, ovvero:

  • l’istituzione di una laurea veramente abilitante, con sessioni di selezione per l’ingresso alle scuole che siano quanto più vicine alle stesse sessioni di laurea, e in date certe;
  • percorsi formativi realmente unificati ed omogenei su tutto il territorio nazionale, che prevedano l’esecuzione di una prima parte del percorso in ambiente universitario e la seconda parte in strutture ospedaliere, per acquisire le competenze adeguate ad affrontare l’ambiente lavorativo nelle tipologie di ospedale per acuti previste dal DM 70, con il necessario affiancamento dei colleghi più esperti;
  • un sistema di controllo e certificazione delle competenze raggiunte dagli specializzandi trasparente e libero, in cui potrebbero avere un ruolo gli stessi sindacati;
  • un monitoraggio costante delle reali esigenze dei vari settori specialistici, in modo da programmare ad ogni nuovo concorso un numero di borse di studio adeguate a garantire il turnover di personale.

 

Inoltre, il coordinamento CIMO LAB sostiene e sosterrà senza se e senza ma il rifiuto di percorsi di accesso al SSN diversi dall’assunzione per concorso pubblico con titolo specialistico, per non aprire la strada a nuove sacche di precariato medico, o all’abbassamento di qualità e sicurezza delle cure ai cittadini. Riteniamo fondamentale dare certezze a tutti i medici, a partire dai neolaureati fino ai medici dipendenti e a quelli precari, attraverso regole certe, che non cambino per soli calcoli di finanza pubblica per di più poco trasparenti.

 

Siamo inoltre convinti che il sistema sanitario nazionale abbia bisogno non solo di più specializzandi, ma di specializzandi bravi e che i pazienti abbiano anche bisogno di medici soddisfatti del proprio lavoro.

 

CIMO LAB continuerà a lavorare in questi mesi per portare alla prossima sessione degli stati generali della professione dedicata ai giovani medici, prevista il prossimo novembre, proposte concrete e analisi che contribuiscano alla difesa della professionalità e della dignità personale di tutti i medici.

 

Roma, 27/03/2019


pdf proposte cimo lab


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