CIMO, SENZA INTERVENTI DI SISTEMA NON SI RISOLVE PRECARIATO MEDICO (ADNKRONOS SALUTE)
“Abbiamo apprezzato il tentativo di arrivare a una parziale sistemazione di medici precari”. A dichiararlo Riccardo Cassi, presidente Cimo Asmd (Coordinamento italiano medici ospedalieri – Associazione sindacale medici dirigenti), al termine dell’incontro con il sottosegretario alla Salute Paolo Fadda. “Sappiamo che ormai le questioni sanitarie sono gestite dal ministero dell’Economia, ma la bozza di Dpcm e’ largamente insufficiente a risolvere un problema che e’ sempre piu’ grave non solo per i colleghi interessati, ma per tutto il Ssn che ha bisogno di medici inseriti a pieno titolo nel sistema”, ha aggiunto. “Il provvedimento, infatti – prosegue – portera’ all’assunzione a tempo indeterminato di un limitato numero di colleghi, con il rischio di aprire quindi nuovi vuoti nella copertura assistenziale. Dal provvedimento inoltre rimangono esclusi tutti i colleghi con contratti atipici e libero professionali che in alcune Regioni rappresentano la maggioranza. Cimo da tempo sostiene che occorrono provvedimenti di riordino della rete, adozione di standard di personale, superamento del blocco del turn over, proibizione di utilizzo di contratti atipici per compiti istituzionali, solo cosi’ sapremo il vero fabbisogno di personale e le aziende potranno programmare secondo le loro necessita’ ed assumere i medici necessari a garantire i Lea. Continuando come ora aumentera’ la precarieta’, il gap nord sud e lo spreco di risorse mettendo a rischio la sostenibilita’ e l’universalita’ del Ssn, se possiamo ancora chiamarlo cosi’ o non piuttosto una frammentazione di 21 servizi sanitari regionali”.