Cassi (Cimo):“Lo strumento del Dpcm è insufficiente. Serve intervento di sistema per i precari” (Quotidiano Sanità)
Abbiamo apprezzato il tentativo di arrivare ad una parziale sistemazione di medici precari, ha dichiarato Riccardo Cassi Presidente CIMO ASMD, uscendo dall’ incontro con il sottosegretario Fadda.
Sappiamo che ormai le questioni sanitarie sono gestite dal ministero dell’economia, ma la bozza di Dpcm è largamente insufficiente a risolvere un problema che è sempre più grave non solo per i colleghi interessati, ma per tutto il Ssn che ha bisogno di Medici inseriti a pieno titolo nel sistema.
Il provvedimento, infatti, porterà all’assunzione a tempo indeterminato di un limitato numero di colleghi, con il rischio di aprire quindi nuovi vuoti nella copertura assistenziale. Dal provvedimento inoltre rimangono esclusi tutti i colleghi con contratti atipici e libero professionali che in alcune Regioni rappresentano la maggioranza.
Cimo da tempo sostiene che occorrono provvedimenti di riordino della rete, adozione di standard di personale, superamento del blocco del turn over, proibizione di utilizzo di contratti atipici per compiti istituzionali, solo così sapremo il vero fabbisogno di personale e le Aziende potranno programmare secondo le loro necessità ed assumere i Medici necessari a garantire i Lea.
Continuando come ora aumenterà la precarietà,il gap nord sud e lo spreco di risorse mettendo a rischio la sostenibilità e l’universalità del SSN, se possiamo ancora chiamarlo così o non piuttosto una frammentazione di 21 servizi sanitari regionali.