Sanità
Quici (CIMO-FESMED): “Tempestivo l’intervento del ministro nel ddl sicurezza, ma bisogna agire in modo strutturale”
Roma, 13 settembre 2024 – “L’arresto in flagranza di reato annunciato dal ministro Orazio Schillaci, è un’ottima iniziativa; tuttavia, trattasi di un importante provvedimento a valle del problema che si applica quando il danno è già avvenuto. Il Ministero attraverso la commissione ONSEPS sta lavorando da tempo su questo tema e provvedimenti come la rivisitazione della raccomandazione n. 8, ovvero – prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari – devono essere trasformati in obblighi di adozione da parte delle aziende”. A dichiararlo è Guido Quici, presidente del sindacato medici CIMO-FESMED.
“Mi chiedo – aggiunge Quici – quante aziende nel proprio documento di valutazione del rischio (DAVR), prevedono un capitolo dedicato alla prevenzione dalle aggressioni ma, soprattutto, hanno attuato le azioni conseguenziali con impegno di risorse dedicate. Molto spesso parliamo di documenti che restano tali, magari dimenticati in qualche scrivania”.
“Ma la vera sfida – prosegue il presidente CIMO-FESMED – sta nel recuperare quel rapporto di fiducia tra medico e paziente fortemente minato dal taglio dell’offerta sanitaria di questi anni (meno prestazioni, più tempi di attesa lunghi, più acredine dei pazienti nei confronti dei sanitari). Al tempo stesso la ridotta presenza di medici ed infermieri aumenta il rischio di eventi avversi al punto tale da non garantire cure adeguate”.
“Dopo la fiaccolata di Pisa per la compianta Barbara Capovani brutalmente uccisa da un paziente – conclude Quici – manifesteremo il 16 settembre a Foggia per i recenti atti di violenza nel Policlinico, adesso basta perché abbiamo superato il limite”.