Decreto PNRR
CIMO-FESMED: Bene sblocco tetto di spesa sul personale sanitario ma garantire stabilità organici
Il presidente Quici: Il Governo dia ampie assicurazioni che i posti vacanti non verranno occupati da precari
Roma, 12 aprile 2024 – “Con il compimento dei primi 20 anni del blocco del tetto di spesa sul personale sanitario si inizia ad intravedere una apertura del Governo dettata da una doppia esigenza: adeguare gli organici aziendali falcidiati dalla grande fuga dagli ospedali e ridurre drasticamente il fenomeno dei gettonisti, e come federazione CIMO-FESMED, aggiungiamo anche il fenomeno dei medici stranieri.
Il primo segnale concreto giunge dal superamento del limite, ad oggi vigente, pari al 50% della spesa sostenuta nel 2009, limite che impediva l’assunzione di medici e professionisti sanitari e sociosanitari con contratti di lavoro subordinato a tempo determinato anche attraverso convenzioni o contratti di collaborazione coordinata e continuativa, o di formazione lavoro”. A dichiararlo è Guido Quici, presidente del sindacato dei medici Federazione CIMO-FESMED (a cui aderiscono ANPO-ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED).
“Certamente – prosegue Quici – un primo importante passo che assicura maggiori opportunità ai medici specializzandi, limitando il ricorso ai gettonisti proprio attraverso il parziale superamento del tetto di spesa del 2009. Tuttavia, si corre il rischio di aumentare il precariato allungando ulteriormente i tempi per l’assunzione stabile di medici e sanitari. La vera necessità, quindi, sta nel garantire stabilità agli organici ma il pericolo nasce dal fatto che il richiamo all’art. 11 del DL 35/19 sembra riferirsi al finanziamento statale da ‘spendere’ sulla base degli indirizzi regionali e in coerenza con i piani triennali dei fabbisogni di personale. Pertanto la sperimentazione AGENAS rappresenta il vero ‘banco di prova’ attraverso cui si potrà finalmente comprendere se il Governo ha intenzione o meno di investire in sanità e nei suoi professionisti”.
“Gli attuali segnali regionali – spiega il presidente CIMO-FESMED – non sono incoraggianti: eccetto l’Emilia Romagna, nessuna regione ha mai superato il tetto di spesa creando un tesoretto di oltre 2 miliardi non speso. Quindi, scarsa volontà di assumere personale per evitare di aumentare la spesa strutturale aggravata dalla adozione, addirittura alcune regioni hanno adottato la metodica sperimentale di AGENAS che, di fatto, ha portato molte aziende ad un ridimensionamento del fabbisogno di personale del 30%-40%. Buona la notizia riguardante gli specializzandi che finalmente avrebbero un inquadramento giuridico più dignitoso, ma soprattutto ottimo l’intervento per ridurre i tempi di attesa attraverso le assunzioni a tempo indeterminato negli enti del Ssn. Intanto, come federazione, attendiamo l’elaborato finale conoscendo perfettamente le attuali criticità più volte contestate e in attesa di una risposta definitiva”.
“In sintesi – conclude il presidente Quici – ‘buona la prima’, se strettamente limitata al vero sbocco del tetto di spesa entro il corrente anno, ma grande attenzione al ‘famigerato’ algoritmo AGENAS che auspichiamo venga elaborato con una visione non involutiva del nostro SSN. Il Governo deve dare ampie assicurazioni che con lo sblocco del tetto di spesa i posti vacanti non verranno occupati da precari”.