Cimo-Fesmed “Che fine hanno fatto i 311 mln che spettano ai medici?”
ROMA (ITALPRESS) – “Più di 311 milioni di euro. A tale cifra ammonterebbe il tesoretto che nel solo 2019 sarebbe spettato ai medici dipendenti del SSN e che invece le Aziende non gli avrebbero riconosciuto”. Lo afferma in una nota la Federazione CIMO-FESMED, che richiederà l’intervento della Corte della Conti.
“Il condizionale tuttavia è necessario: un’Azienda su quattro, infatti, non rispetta l’obbligo di pubblicare i dati relativi alla costituzione dei fondi contrattuali e all’utilizzo degli stessi, rendendo impossibile qualsiasi valutazione di congruità tra le risorse stanziate all’atto della costituzione dei fondi e le risorse spese nell’utilizzo delle stesse. Un’assenza di trasparenza che riguarda sempre più aziende (nel 2015 il 13,10% aveva fornito dati parziali; nel 2019 tale percentuale è arrivata al 25,15%), motivo per il quale – prosegue la nota -. Parliamo dei residui dei fondi contrattuali necessari a finanziare una parte (cosiddetta accessoria) dello stipendio dei medici dipendenti del SSN, che secondo l’analisi del sindacato CIMO-FESMED ammonterebbero, nel 2019, a 311.651.498 euro. Un fenomeno che si può riscontrare anche negli anni precedenti e che desta preoccupazione. Tali residui, infatti, frutto della differenza tra costituzione dei fondi contrattuali e loro utilizzo, dovrebbero essere integralmente spesi nell’anno al quale si riferisce la costituzione dei fondi stessi, ed eventuali risorse eccedenti dovrebbero essere riversate nelle buste paga dei medici l’anno successivo”. [Continua a leggere]