Cimop entra in Cimo-Fesmed: nasce un polo pubblico-privato da 18mila medici
Il sindacato unitario dei medici chirurghi e dei laureati in odontoiatria operanti nell’Ospedalità Privata entra nell’unione del sindacato dei medici e della Federazione Sindacale Medici Dirigenti
ROMA – Cimop, il sindacato unitario dei medici chirurghi e dei laureati in odontoiatria operanti nell’Ospedalità Privata, entra nella Federazione Cimo-Fesmed dando vita ad un polo pubblico-privato da 18mila medici. L’adesione alla Federazione (che è l’unione delle forze organizzative e di rappresentanza di Cimo, il sindacato dei medici, della Fesmed, Federazione Sindacale Medici Dirigenti, a cui recentemente ha aderito Anpo, Ascoti, Anmdo) non è altro che l’evoluzione del patto federativo siglato tra i due soggetti nel maggio 2019, per unire le proprie forze e dare seguito alla convergenza di visione e progettualità che, da tempo, le vede dialogare su temi comuni per la tutela della professione. Si tratta del primo accordo di sinergia tra rappresentanze del mondo sanitario pubblico e privato in Italia.
Il minimo comun denominatore di tale alleanza è da ritrovare in una visione innovativa e pionieristica sia della professione medica che dell’intero sistema sanitario, nata alla luce di come l’emergenza pandemica sta modificando l’intero ambito sanitario. Da un lato andrà valutato l’elemento di novità assoluta rappresentato dal Pnrr, che impatterà sui comuni problemi legati ai rinnovi contrattuali che vedono particolarmente penalizzati i medici che lavorano nell’ospedalità privata profit, in attesa ormai da 16 anni. Dall’altro sensibilità comuni riguardano la colpa professionale e quindi la sicurezza delle cure, senza dimenticare il tentativo di sostituire il lavoro dei medici con altri professionisti. Se i medici lavorano bene anche i pazienti sono più sicuri, inseriti in un quadro di serenità complessiva che fa crescere il sistema e rafforza il rapporto medico-paziente.