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Contratto dirigenza medica e sanitaria. Cimo, Anpo-Ascoti e Aaroi lasciano il tavolo di trattativa

Lo annunciano i sindacati. Quci (Cimo-Fesmed): “L’Aran ha nuovamente tentato di far passare la proposta di un fondo unico della dirigenza medica, sanitaria non medica e delle professioni sanitarie”. Aaroi-Emac: “Grande disappunto”.

03 LUG – Cimo è “stata costretta ad abbandonare il tavolo delle trattative sul contratto dei medici, che oggi aveva un ennesimo appuntamento per traghettare verso una soluzione dignitosa ed equa un rinnovo atteso da 10 anni, poiché l’Aran ha nuovamente tentato di far passare la proposta di un fondo unico della dirigenza medica, sanitaria non medica e delle professioni sanitarie. Insieme a Cimo hanno lasciato la riunione i rappresentanti di Anpo-Ascoti e Aaroi; la delegazione Fesmed è rimasta a presidiare la riunione pur esprimendo la stessa posizione di Cimo”.
 
“Oggi abbiamo assistito al teatro dell’assurdo”, spiega il Presidente della Federazione Cimo-Fesmed Guido Quici. “Nonostante la netta opposizione di quasi l’80% delle sigle sindacali della dirigenza medica, l’Aran ha ripetuto come niente fosse la proposta di un fondo unico e ha volutamente proseguito il confronto sul testo senza minimamente registrare il netto dissenso della maggioranza sindacale. E soprattutto, non è stata in grado di dare una risposta alla pregiudiziale posta da Cimo-Fesmed sul tema. Tale ostinata perseveranza svela un obiettivo chiaramente già concordato a livello politico a esclusivo danno dei medici dipendenti”.

  
“Il fil rouge è sempre più evidente: dopo aver cercato di imporre un contratto unico, passano al fondo unico: la prossima tappa sarà la professione unica? E’ l’ennesimo tentativo di abbassare ulteriormente il riconoscimento delle competenze e appiattirle verso una sotto-remunerazione delle professionalità mediche”, conclude Quici.
 
“È con grande disappunto chel’Aaroi-Emac, stamane 3 Luglio, ha sospeso la propria partecipazione alle trattative in corso sul tormentato rinnovo del CCNL dei Medici Ospedalieri”. Lo scrive l’Aaroi-Emac in una nota.

 

“La riunione odierna in Aran – si legge – , con oggetto la revisione normativa dei fondi contrattuali delle categorie professionali incluse nel nuovo CCNL della Dirigenza Sanitaria Ospedaliera (i medici e i veterinari provenienti dall’ex Area IV Medico-Veterinaria, nonché i dirigenti sanitari e i dirigenti delle professioni sanitarie, provenienti a loro volta dall’ex Area III SPTA), ha purtroppo preso improvvisamente una direzione inaccettabile. A fronte di una nettissima opposizione della stragrande maggioranza della composizione sindacale del tavolo di trattativa (78% di tutte le O. S. contro il 22% costituito da una sola Sigla) all’unificazione dei fondi in un calderone comune per tutti i suddetti ruoli dirigenziali di prossima edizione contrattuale, l’ARAN non è stata in grado di dare immediato riscontro a tale schiacciante posizione sindacale maggioritaria, contraria a mischiare le risorse economiche dei medici con quelle delle altre professioni”.

 

Messa di fronte a tale comportamento, l’Aaroi-Emac “ha sollevato una formale pregiudiziale al prosieguo dell’analisi dei testi, ed unitamente ad altre OO. SS. mediche ha lasciato la riunione. A sua volta, l’Aran, solo a fronte di tale reazione, ha promesso di dare una risposta alla suddetta pregiudiziale già domani 4 Luglio, allorquando la nostra Associazione si ripresenterà alla trattativa per valutarla”.

 
03 luglio 2019
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