Nasce la Federazione Cimo-Fesmed, medici uniti per una svolta nella rappresentanza e diritti nella sanità
Le due organizzazioni della dirigenza medica si uniscono, obiettivi condivisi e sinergie. Con circa 15mila iscritti, la Federazione potenzia così la propria rappresentatività. Guido Quici (Cimo) presidente, Giuseppe Ettore (Fesmed) vicepresidente vicario. Progressiva integrazione delle strutture, entro fine 2020 unica rappresentanza.
Nasce oggi ufficialmente la nuova Federazione Cimo-Fesmed, unione delle forze organizzative e di rappresentanza di Cimo, il sindacato dei medici, e della Fesmed, Federazione Sindacale Medici Dirigenti, con l’obiettivo di dare maggiore determinazione ed efficacia alle proprie azioni per la promozione del servizio sanitario nazionale, la valorizzazione del medico come figura cardine in questo sistema, l’aggiornamento delle competenze degli iscritti e il miglioramento dei servizi a loro indirizzati. “La nuova realtà sindacale, frutto di un percorso di vicinanza di intenti e valori che i vertici di Cimo e Fesmed hanno consolidato negli anni passati, vuole rappresentare – afferma la neo Federazione – una piattaforma comune di aggregazione anche di altre organizzazioni sindacali, aperta alla piena collaborazione e sinergia delle Società Scientifiche e delle Associazioni dei pazienti, al fine di occupare un ruolo centrale nella sanità a difesa della professione medica, ridare certezza al futuro dei giovani medici e garantire sicurezza e qualità delle cure ai cittadini. Il processo di costituzione della Federazione avrà un impatto positivo sulla capacità di iniziativa e dialogo in nome dei circa 15.000 medici che compongono oggi la base degli iscritti e porterà entro dicembre 2020 all’unità di rappresentanza sindacale in ogni contesto”. Il Direttivo della Federazione Cimo-Fesmed, nella sua prima riunione odierna nella sede di Roma, ha nominato Guido Quici Presidente della Federazione e Giuseppe Ettore Presidente vicario. «La Federazione Cimo-Fesmed rappresenta la volontà concreta di concentrare la rappresentatività sindacale per meglio tutelare le esigenze professionali di una categoria che costituisce la base del Ssn e colmare carenze della rappresentatività tradizionale» ha detto Guido Quici. «Uniti, avremo più forza per promuovere i diritti dei cittadini e tutelare il lavoro dei medici, per una migliore programmazione delle risorse, per vigilare sui colpi di mano a danno della sanità, difendendo il diritto a cure appropriate e uniformi su tutto il territorio nazionale». «Oggi – ricorda Quici – si completa un percorso fortemente voluto dalle due Organizzazioni Sindacali che sono da tempo in perfetta sintonia su tutte le tematiche che interessano la professione medica a partire dai problemi contrattuali, alla valorizzazione del ruolo medico nel Ssn, alla sicurezza delle cure, alla libera professione, alla formazione e all’accesso al mondo del lavoro dei giovani colleghi. Un ringraziamento a Riccardo Cassi e Carmine Gigli per la lungimiranza con la quale hanno avviato nel passato il Patto Federale che ora si sostanzia con una formazione sindacale molto più forte, organizzata e rappresentativa». «La Federazione costituisce una piattaforma comune – afferma Giuseppe Ettore – per rappresentare in maniera esclusiva e diretta i medici e impegnarsi concretamente a far fronte al declino della sanità pubblica e ai continui attacchi alla professione medica. Se le politiche dei vari governi e delle regioni hanno, non a caso, strutturato un percorso di forte e diversificato ridimensionamento della sanità pubblica, dobbiamo chiederci se le azioni delle organizzazioni sindacali siano state in questi ultimi dieci anni unitarie, adeguate ed incisive». «L’assenza di una piattaforma omogenea ed efficace e di un forte e coeso programma “politico” – sottolinea Ettore – ha contribuito a rendere sempre più fragile e vulnerabile la tutela ed il sostegno dei propri professionisti e il rapporto con le Istituzioni, avvantaggiando indirettamente il determinarsi di gravi anomalie per la dirigenza medica. Il percorso di analisi avviato da Fesmed e Cimo col “Patto Federativo” nel 2016, che porta oggi alla nascita della Federazione Cimo-Fesmed – conclude Ettore – rappresenta un cambio di rotta, un’iniziativa con forti contenuti motivazionali, un patto di comunione e di forza sostenuto da un progetto sindacale mirato a rendere sinergici i valori professionali e la tutela del medico». Nella fase di avvio della Federazione, i soci fondatori e gli aderenti manterranno la propria autonomia patrimoniale e organizzativa, prevedendo anche settori specifici per aree professionali o per settori di studio. Fino alla prossima rilevazione delle rappresentanze Cimo e Fesmed continueranno ad essere entrambe presenti e distintamente ammesse nelle trattative, ma sarà unica la loro piattaforma di proposte e identica la posizione negoziale. La nuova organizzazione ha come organi il Direttivo federale, organo esecutivo della Federazione con mandato quadriennale, nominato dai soci costituenti Cimo e Fesmed in base alla loro attuale rappresentatività il presidente e il presidente vicario, nominati dal Direttivo. Il Coordinamento federale, quale organo di indirizzo politico-sindacale della Federazione di cui faranno parte, nella fase definitiva, i segretari regionali eletti in ogni federazione regionale, mentre nella fase transitoria è costituito dai segretari regionali di Cimo e dai fiduciari regionali di Fesmed. Il Direttivo Federale risulta oggi così composto:
Guido QUICI – Presidente
Giuseppe ETTORE –Presidente Vicario
Carmine GIGLI – Segretario Nazionale Organizzativo
Sebastiano CAVALLI – Segretario Nazionale Amministrativo
Arturo OLIVA – Coordinatore Federale
Giovanni SGROI – Vice Coordinatore Federale
Riccardo Giuseppe SPAMPINATO – Formazione Quadri Sindacali
Sergio BARBIERI – Rapporti con Istituzioni Scientifiche.
14/02/2019