COMUNICATO STAMPA
CIMO, GRILLO SPOSTA SUI SINDACATI PROBLEMI DI CARENZA DI MEDICI
CREATA DAI SOLITI NOTI: UNIVERSITÀ, REGIONI E MEF
Roma, 5 febbraio 2019 – Le dichiarazioni odierne del ministro Grillo evidenziano l’assoluta necessità di approfondire il tema dell’accesso al corso di laurea in medicina e chirurgia che evidentemente neppure le istituzioni preposte sembrano voler comprendere fino in fondo.
Se abbiamo una classe medica con età media avanzata è “semplicemente” per effetto di un blocco del turnover durato oltre ogni minima decenza; perché negli ultimi 10 anni il risparmio sul costo del personale sanitario ha rappresentato il vero tesoretto per le Regioni che hanno surrogato le carenze con contratti atipici; perché, da sempre, l’Università ha creato un muro invalicabile sulla possibilità di istituire i cosiddetti ospedali di insegnamento, che avrebbero formato adeguatamente e in tempo utile un ricambio adeguato per qualità professionale.
Vogliamo rivedere le modalità di accesso alla laurea in medicina e chirurgia? Assolutamente sì ma rivedendo forma e sostanza e non lasciando il destino di un giovane aspirante medico ad una manciata di quiz del tutto inappropriati, obsoleti e forvianti.
Vogliamo discutere del reale fabbisogno di medici in Italia? Assolutamente sì ma evitiamo di illudere i 65.000 giovani, che ogni anno si cimentano con i test di accesso a medicina, che potranno un giorno diventare tutti medici con evidente esplosione, in questo caso certa ed esponenziale, della disoccupazione.
Le soluzioni ci sono ma occorre avere una seria volontà e la capacità di agire una volta per tutte: nei confronti del ministero dell’Università e Ricerca, sulle modalità di accesso al corso di laurea e soprattutto sugli ospedali di insegnamento; nei confronti delle Regioni, sull’obbligo di definire il reale fabbisogno di personale; nei confronti del MEF, sull’attuale blocco automatico del turnover. In sintesi, nei confronti dei veri corporativismi che bloccano le professionalità e strozzano il Sistema Sanitario Nazionale.