Verso la terza Repubblica/ Contratto di governo, Cimo: «Serve chiarezza su risorse e governance»
La lettera aperta di Cimo al nuovo Governo
Con le trattative sul nuovo Governo agli sgoccioli, il sindacato Cimo – presieduto da Guido Quici – dice la propria sulle proposte per la Sanità contenute nel “contratto di governo” messo a punto alla fine della scorsa settimana scorsa da Matteo Salvini per la Lega e Luigi di Maio per il Movimento 5 Stelle.
Bene la cornice, perché le proposte «sono valide», ma bisogna fare in fretta vista la situazione critica in cui versa il settore. E, soprattutto, vanno «definite le garanzie finanziarie e di governance». Questo il succo della Lettera aperta, pronta per essere inviata ai responsabili istituzionali e politici appena si sarà insediato il nuovo Governo.
A parere di Cimo la realizzazione del “contratto di governo” Lega-M5S dovrà preliminarmente offrire le seguenti garanzie:
1. Definire un nuovo rapporto spesa sanitaria/Pil che superi l’attuale livello previsto dal Def (6,4%) che non consente, essendo anche al di sotto della soglia minima indicata dall’Ocse, alcuna politica di sostenibilità e rilancio della sanità.
2. Recuperare la centralità dello Stato assegnando poteri sostitutivi non solo finanziari ma anche organizzativi per quelle regioni che potrebbero essere oggetto di Piani di rientro.
3. Modificare la composizione Fondo sanitario nazionale evitando la commistione tra spesa del personale, spesa farmaceutica, spesa ospedaliera, prevenzione, ecc. in virtù della mancata centralizzazione delle risorse.
«È positivo che, dopo lunghi anni in cui la sanità non è mai stata nell’agenda dei governi, se ne parli esplicitamente – commenta Quici – purché si sia tutti consapevoli che si tratta di mettere mano a un contesto che ha toccato il fondo. Dunque è fondamentale che alle dichiarazioni seguano i fatti, seguendo percorsi urgenti e strutturati su tutto il territorio nazionale».
di Red.San.
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