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Riconferma Lorenzin, le reazioni dei sindacati medici. Anaao: questione medica è emergenza

articolo-doctor33È un coro unanime di consensi quello per la riconferma di Beatrice Lorenzin alla guida del ministero della Salute. «La sanità italiana ha più che mai bisogno di continuità nell’approccio alle dinamiche di evoluzione a cui stiamo assistendo», ha annunciato Silvestro Scotti, Segretario Nazionale della Fimmg. «Temi come i Lea, il Patto della salute, la digitalizzazione della sanità, un nuovo rapporto con i professionisti della salute – ha aggiunto – hanno bisogno di attenzione da parte del governo che non poteva ricominciare da zero. Al ministro Lorenzin auguriamo buon lavoro, rendendoci disponibili al dialogo e ai contributi sui temi caldi sul tavolo forti del ruolo che ci riconoscono per primi i nostri pazienti quale figura del Ssn a loro più vicina. Speriamo, infine, che nell’agenda del Presidente del Consiglio Gentiloni ci sia il Dpcm necessario, vista la recente approvazione della legge finanziaria, ai contenuti economici per il rinnovo dell’Accordo Collettivo Nazionale per la Medicina Generale», ha poi concluso Scotti. Soddisfazione anche da parte del presidente di Cimo Riccardo Cassi. «La conferma dell’on. Beatrice Lorenzin è un’ottima notizia per la sanità. Il Ministro nel suo precedente incarico si è impegnato nella difesa del Ssn ed è riuscita a far approvare nella legge di bilancio l’aumento a 113 miliardi del Fsn. La continuità consente di poter portare a conclusione una serie di questioni rimaste in sospeso, come i Lea, la legge sulla colpa professionale e quella sugli Ordini, l’art. 22 del Patto per la Salute, solo per ricordarne alcuni. E soprattutto a trovare soluzioni adeguate per il rinnovo del contratto di lavoro». Anche la Cisl Medici ha accolto con favore la conferma di Beatrice Lorenzin al dicastero della Salute. Lo ha dichiarato il Segretario Generale, Biagio Papotto. «Siamo soddisfatti perché confidiamo nella prosecuzione del buon lavoro svolto fino ad ora in modo sufficientemente corale, pur con i naturali ruoli e gli inevitabili momenti di tensione. Abbiamo la ferma volontà – ha affermato Papotto – di non lasciare abbandonato il tavolo di confronto già in essere da alcuni mesi e che dovrà fornire risposte e conferme in merito agli stanziamenti per la salute degli italiani, i rinnovi contrattuali, il superamento del precariato e molto altro ancora. Molto c’è ancora da fare, e senza alcuna partigianeria siamo da sempre pronti a trattare con qualsiasi interlocutore, ma è un fatto che la conferma nel ruolo di massimo referente politico di un ministero così importante è un buon viatico per incrementare i risultati già raggiunti. Per questo salutiamo volentieri – ha concluso Papotto – la permanenza del ministro Lorenzin, siamo pronti a riprendere il dialogo e auguriamo a lei e a noi stessi buon lavoro». Più cauto il commento di Anaao. «Non è inutile ricordare al nuovo Governo che si insedia, e al ministro della Salute che si re-insedia, che la crisi della sanità pubblica, e la questione medica al suo interno, rappresenta una delle emergenze cui far fronte in tempi ravvicinati. Perché costituisce tanta parte della crisi sociale che gonfia la rabbia elettorale, se è vero come è vero che 11 milioni di cittadini si vedono costretti a rinunciare alle cure e che la crescita delle diseguaglianze rende metà Paese simile all’Est Europa». 

E poi l’Anaao aggiunge: «Oggi le condizioni di lavoro dei medici e dei dirigenti sanitari dipendenti del Ssn, incompatibili con l’irrisorio incremento retributivo promesso dalla legge di bilancio, costituiscono un fattore limitante l’accesso alle cure ed incentivante la desertificazione professionale che ci attende nei prossimi anni». Urgente per Anaao è stabilizzare i precari in attesa da oltre 10 anni, «invisibili che prima di perdere speranza e futuro preferiscono cambiare Paese, e garantire ai giovani nuova occupazione, requisito fondamentale per stare in Europa e fare dei nuovi Lea una questione non nominalistica, mantenendo l’impegno di condurre in porto quella legge sulla sicurezza delle cure fermata all’ultimo miglio dalla frenesia referendaria e dalla crisi».

 

Rossella Gemma