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La segreteria regionale Cimo contro un perito che riceve incarichi dalla Procura di Catania


La segreteria regionale Cimo contro un perito che riceve incarichi dalla Procura di Catania, invoca intervento dell’organo di disciplina

“Quel medico legale non si aggiorna”

Riccardo Spampinato: se fosse così ipotesi di gravame per erario e ingolfamento del tribunale


CATANIA – Uno dei medici legali che svolge attività per la Procura di Catania è in regola con l’obbligo dell’aggiornamento professionale? Se lo chiede il sindacato regionale dei medici ospedalieri Cimo, che da qualche mese si batte per sapere se il professionista abbia ottemperato all’obbligo previsto dalla legge n.148/2011, che impone a tutti gli iscritti agli Ordini professionali a seguire corsi di formazione. L’ultimo tentativo della Cimo di accesso agli atti relativi all’aggiornamento del medico legale è stato rigettato dall’Omceo della Provincia di Catania.
“Di ciò non possono sottacersi i riflessi che ne derivano relativamente al possibile gravame sull’erario e all’ingolfamento delle aule di Tribunale”, afferma il segretario regionale della Cimo, Giuseppe Riccardo Spampinato. La Cimo “ipotizza che il medico legale abbia propulsato inutili lunghi ed estenuanti processi penali nei confronti di numerosi medici, processi poi terminati nella stragrande maggioranza con sentenza di primo grado assolutoria”.
“Al riguardo è all’esame del Senato – continua Spampinato – l’evoluzione del decreto Balduzzi in tema responsabilità medica; infatti, l’onorevole Gelli ha presentato una proposta di legge che ha già avuto il voto favorevole della Camera ed è passato al vaglio del Senato, il tutto per contrastare il fenomeno sociale della cosiddetta medicina difensiva e per consentire ai medici di lavorare senza le ansie e le paure di trovarsi coinvolti inutilmente in estenuanti ed ingiusti processi giudiziari”.
“Ma, nella Provincia di Catania, ove l’organizzazione sindacale Cimo vanta numerosi iscritti, la questione è diversa e si ipotizza che il Ctu maggiormente nominato dall’Ufficio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania, si trovi in una posizione a dir poco imbarazzante, ovvero non in regola con l’aggiornamento continuo in medicina previsto obbligatorio dalla legge”, sottolinea Spampinato. Che rincara la dose: “Pare che il predetto Ctu non abbia acquisito negli ultimi 6 anni un solo credito formativo. Se le voci fossero vere la questione delicata posta d’ufficio alla valutazione dell’Omceo della Provincia di Catania sarebbe davvero scottante. Infatti, il Comitato Disciplina dell’Omceo di Catania si troverebbe per la prima volta in Italia, chiamato ad infliggere una sanzione disciplinare, ovviamente sempre proporzionata alla tipologia dell’illecito deontologico e pertinente alla disciplina svolta del medico negligente. Ed è qui il paradosso: il Ctu, segnalato dal sindacato, che soventemente muove accuse di negligenza ai colleghi, si troverebbe sottoposto a una istruttoria per un provvedimento disciplinare da parte del proprio Ordine professionale essendo, per primo, egli stesso negligente: la questione è ineluttabilmente complicata”.

Il segretario regionale della Cimo interpellato telefonicamente al riguardo, precisa:
“Avevamo ricevuto numerose segnalazioni di protesta da parte dei nostri iscritti sulla qualità tecnico scientifica dell’operato del medico costantemente nominato Ctu dall’Ufficio della Procura della Repubblica che, certamente, fino ad oggi era ignara della ipotizzata grave inadempienza del medico legale di fiducia. E per questo che, dopo una seria valutazione con il direttivo, abbiamo proposto accesso agli atti all’Omceo di Catania per la verifica dell’obbligo di legge e deontologico del sanitario suddetto inerente la formazione continua”.
Adesso la responsabilità della risoluzione della delicata vicenda passa all’Omceo della Provincia di Catania che avrà il duplice compito di soppesare in senso generale l’inottemperanza all’obbligo deontologico di formazione continua del medico, ma ancor di più, laddove dovessero essere confermate le voci di corridoio che il Ctu non abbia mai maturato un solo credito formativo, prendere una posizione nei riguardi dello stesso professionista che, nell’ambito dello specifico settore in cui opera, muove giudizi sull’operato degli altri colleghi essendo, però, egli stesso manifestatamente il primo trasgressore della regola normata in più ambiti”.
“La Cimo – continua Spampinato – esprime massima fiducia nell’organo deputato alla funzione disciplinare, così come traspare dalle parole conclusive dell’intervista del segretario regionale dei medici ospedalieri. L’Omceo della Provincia di Catania, nella sua rinnovata veste dirigenziale, ha mostrato oltre a modernità, interesse  per la collettività ed indiscussa terzietà e pertanto, auspichiamo una omologa di sanzione esemplare, in altre parole tutt’altro che ‘politica’. L’eventuale sanzione lieve avrebbe indubbi riflessi sull’obbligo della formazione continua e determinerebbe una inaspettata delusione per chi ha creduto in un Ordine che si è spogliato di un abito vecchio e fuori moda”.


 

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