Delega lavoro in sanità. Incontro interlocutorio tra Ministeri, Regioni e Sindacati. Tutto rinviato alla prossima riunione del 26 aprile
Non sono state prese decisioni ma sono state invece ascoltate da parte di Miur, Salute, Pa e Regioni le proposte dei sindacati medici. Le osservazioni arriveranno nella prossima riunione. Tra i nodi più grandi da sciogliere quello sulla formazione.
Un incontro interlocutorio dove non sono state prese decisioni ma sono state invece ascoltate e recepite le proposte dei camici bianchi. Questo l’esito della riunione odierna tra Ministeri di Salute, Miur e Pa con le Regioni e Sindacati per discutere della delega al lavoro in sanità.
A quanto si apprende i camici bianchi hanno illustrato le loro proposte su fabbisogno, carriera, precariato e anche sull’accesso al Ssn (dove però tra le organizzazioni c’è dissenso con Cgil, Cisl e Uil che non hanno sottoscritto la proposta dell’Intersindacale).
E il nodo più grande riguarda, a quanto risulta, proprio la formazione dove la quadra sarà difficile da trovare con le posizioni dell’Intersindacale e del Miur che sembrano molto distanti. In ogni caso, Ministeri e Regioni si sono riservati di formulare le loro osservazioni entro il 26 aprile, data della prossima riunione.
“E’ stato un incontro positivo – ha spiegato il presidente della commissione Salute Antonino Saitta – e prosegue il percorso di lavoro e di confronto con Governo e organizzazioni sindacali sulla valorizzazione delle risorse umane a vario titolo impegnate nel servizio sanitario nazionale, sul territorio e nelle strutture sanitarie e ospedaliere. Fra i principali temi di confronto quelli concernenti lo standard relativo al fabbisogno del personale medico, su cui peraltro la Commissione salute della Conferenza delle Regioni è già al lavoro per costruire un modello omogeneo da proporre al ministero e quelli riguardanti il processo formativo coinvolgendo diversi tipi di strutture, universitarie e ospedaliere, con l’obiettivo di uniformare il sistema. Va detto che abbiamo registrato oggi, dopo l’adesione del ministero della salute e di tutte le sigle sindacali, anche la disponibilità del ministero dell’istruzione e della ricerca scientifica per rivedere i meccanismi concorsuali, le graduatorie e la durata della formazione. Il confronto comunque – ha concluso Saitta – riprenderà a breve”.
“Ci si è confrontati anche – ha aggiunto il presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità Massimo Garavaglia – su una formazione basata sulla competenza, con un inserimento graduale nel settore dell’assistenza, studiando anche ipotesi di possibili forme contrattuali per l’ultimo biennio formativo. Un’idea positiva su cui comunque sarà necessario un maggiore approfondimento.
“Infine – ha annunciato Garavaglia – il prossimo Comitato di Settore Regioni- Sanità, previsto per il 13 aprile, licenzierà il documento integrativo all’atto di indirizzo per la medicina convenzionata, che permetterà la ripresa delle trattative con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta”.
“Non sono state prese decisioni ma c’è stato un confronto vero con un dibattito e la volontà da parte delle Istituzioni di capire le nostre proposte”. Così, il segretario della Fp Cgil Medici, Massimo Cozza al termine della riunione sulla delega per il lavoro in sanità.
“Abbiamo illustrato le proposte su fabbisogni, sul precariato e lo sviluppo di carriera – ha evidenziato Cozza – . Sulla formazione (dove Cgil, Cisl e Uil hanno fatto una proposta differente) abbiamo apprezzato alcune aperture sul giorno unico per la laurea e l’abilitazione professionale mentre è stato chiarito che l’accesso al Ssn avverrà solo con la specializzazione”.
“È stato un incontro interlocutorio – ha dichiarato Riccardo Cassi, presidente Cimo – dove ci sono state però da parte delle Istituzioni più domande che risposte. Rimane da sciogliere il nodo della formazione dove le posizioni sembrano ancora distanti. In ogni caso Ministeri e Regioni si sono riservati di approfondire le nostre proposte entro la prossima riunione prevista per il 26 aprile”