INTERVENTO DEL PORTAVOCE APM ALL’INCONTRO CON LA LORENZIN
AAROI EMAC – ANDI – ANPO ASCOTI FIALS MEDICI – CIMO – CIMOP – FESMED – FIMMG – FIMP – SBV – SUMAI
Le OO.SS. componenti Alleanza della professione medica constatata un’identità di vedute sul tema dell’incontro odierno hanno deciso di predisporre un unico documento affidando a me, in qualità di portavoce di APM, il compito di illustrarlo.
Ringrazio, quindi, il Ministro per la convocazione, ma non posso non rimarcare che questa avviene con notevole ritardo rispetto all’avvio della mobilitazione per la professione avvenuto nel mese di settembre u.s..
Nel frattempo la FNOMCEO ha organizzato gli Stati Generali ed una manifestazione in Piazza SS. Apostoli, e successivamente le OO.SS hanno indetto lo sciopero generale di tutti i medici, dipendenti, convenzionati e libero-professionisti il 16 dicembre, segno evidente di un disagio profondo e diffuso nella categoria per il quale ci saremmo aspettati ascolto ed attenzione almeno da parte del Ministro della Salute, in quanto le problematiche sollevate dalla categoria investono questioni generali che hanno importanti ricadute sul SSN e sulla tutela della salute dei cittadini e solo in parte aspetti contrattuali
Inoltre le OO.SS. hanno da sempre chiesto un rafforzamento del Ministero della Salute nei confronti della frammentazione in 21 sanità regionali e offerto la propria disponibilità ad un confronto costruttivo sui temi principali del sistema salute; APM in particolare ha fornito una propria proposta sull’art. 22 del Patto per la salute che è fermo da oltre un anno in Conferenza Stato Regioni e del quale chiediamo una ripresa dei lavori con il nostro coinvolgimento.
Il silenzio delle istituzioni ci hanno costretto a proclamare ulteriori due giornate di sciopero ed oggi, finalmente, siamo qui a poter illustrare le motivazioni della nostra protesta ed a rivendicare l’apertura di un processo che riporti la sanità ed i suoi medici nella agenda della politica, avviando su tavoli tecnici una stagione di proposte concrete su dati ed evidenze, disponibili a scelte coraggiose e strutturali che valorizzino merito, competenze e produttività , in un percorso di cambiamenti reciproci.
I temi sono molti, ma noi di APM identifichiamo come questioni irrinunciabili sulle quali aprire il confronto:
1) Il riconoscimento del ruolo professionale e del valore del lavoro dei medici per rendere esigibile il diritto alla salute dei cittadini, che merita rispetto e attenzione.
2) La riforma del sistema di formazione post laurea, da trasformare in ingresso nel mondo del lavoro, garantendo il ruolo attivo del personale che opera nel e per il SSN.
3) L’avvio di percorsi legislativi per un nuovo modello di governance, una revisione dei dlgs 502 e 517/99, selezione e progressione delle carriere meno discrezionali ed autoritarie ed arrestando la trasformazione di posti di direzione ospedaliera in posti a direzione universitaria, o la loro pretestuosa cancellazione.
4) L’attivazione di strumenti completi per assumere medici per rispondere alle modifiche dell’orario di lavoro, per sostenere il ricambio generazionale e rendere possibile il passaggio di competenze.
5) Il riconoscimento del ruolo dei sindacati come soggetti negoziali delle questioni del lavoro professionale.
6) Contratti e convenzioni subito, iniziando a dichiarare il finanziamento previsto ai sensi della L. Stabilità 2016, in quanto irrinunciabili strumenti di governo, anche della spesa, e di innovazione della organizzazione del lavoro
Siamo consapevoli che su queste questioni vi è una competenza di più ministeri (Salute, MIUR, MEF, Funzione pubblica), per questo motivo noi chiediamo che il Ministro Lorenzin si faccia carico di portare la questione medica, con lo scopo di aprire un tavolo di confronto, all’attenzione del Governo il quale fino ad oggi ha mostrato scarsa attenzione ai problemi della sanità, cullandosi della falsa illusione che è uno dei pochi settori dove siamo all’avanguardia in Europa; ma anni di definanziamento, precarizzazione del lavoro medico, mancata riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale, ecc. ecc. stanno distruggendo anche questa eccellenza.
Chiediamo un’ultima cosa al Ministro. Abbiamo apprezzato il suo ultimo intervento sulla questione dell’appropriatezza, ma non è sufficiente; già in passato singole Regioni hanno disatteso decisioni della Conferenza, non solo abbiamo assistito anche alla delibera della Regione Basilicata su riposi ed orario in aperto contrasto con la legge nazionale che è tuttora in vigore.
A nostra garanzia chiediamo quindi al Ministro o un atto giuridicamente valido di sospensione degli effetti dell’art. 9-quater della legge 125/2015 od il ritiro del DM 9 dicembre 2015 che toglierebbe alle Regioni lo strumento di riferimento.
Roma 18/02/2016
Riccardo Cassi
Portavoce APM