Incontro Lorenzin-sindacati: «Clima positivo ma lo sciopero resta confermato». La ministra media per un tavolo con il governo su emergenze Ssn e professione
Un clima positivo in cui tutti hanno avuto modo di esprimere le illustrare il proprio cahier de doleances. Ma la doppia giornata di sciopero resta confermata, salvo fatti concreti che dimostrino l’intenzione del Governo di riportare la sanità al centro dell’agenda politica. Questo l’esito dell’incontro al ministero della Salute tra Lorenzin e Regioni, che si è appena concluso con una duplice promessa: rivedersi nel giro di poche settimane, a partire dal 14 marzo, e provare a convogliare buona parte del Governo – Lorenzin si farà latrice della richiesta unanime delle 23 sigle – a un tavolo allargato per il momento a Funzione pubblica e Presidenza del Consiglio. Mentre la ministra ha confermato i 2 miliardi di aumento per il 2017, concordati la scorsa settimana in sede di Intesa Stato-Regioni, e gli ulteriori 2 miliardi per il 2018. Risorse che andranno indirizzate innanzitutto al personale (rinnovo di contratti e assunzioni) e ai farmaci.
L’incontro “allargato” agli altri ministeri è quelo a cui sono appese anche le sorti delle due giornate di sciopero. Perché è chiaro che l’impasse del Ssn, spiegano i sindacati, va affrontata sia sotto il profilo tecnico che sotto quello politico. E se ai futuri appuntamenti con la ministra ( almeno uno al mese) si affronteranno temi concreti e prettamente professionali come l’ormai mitico “articolo 22”, l’appropriatezza e le liste d’attesa; al tavolo governativo, se mai si terrà, andranno affrontate le questioni che necessariamente implicano capitoli di spesa e impegni ad ampio respiro. Come l’organizzazione del lavoro, la formazione e la progressione di carriera, ma anche il rischio di arretramento del Ssn, la privatizzazione strisciante dell’assistenza pubblica.
di Barbara Gobbi