Orario di lavoro. Entrata in vigore e applicazione legge. Aran convoca Sindacati il 10 novembre
Convocati le Organizzazioni sindacali della Dirigenza Medica, della Dirigenza Amministrativa e del Comparto per “l’avvio del confronto per l’entrata in vigore e l’attuazione della 161/2014”. LA LETTERA
La scadenza del 25 novembre per l’applicazione della legge 161/2014 che applica la direttiva Ue sul rispetto degli orari di lavoro si avvicina e l’Aran convoca i sindacati della Dirigenza Medica (Area IV), della Dirigenza Tecnico Amministrativa (Area III) e del Comparto per il 10 novembre per un primo confronto diretto in merito all’entrata in vigore della normativa e la sua attuazione. I tempi sono strettissimi ed è sempre più probabile una proroga, già richiesta dalle Regioni.
Cimo e Consulcesi contro la proroga. “Pronti a partire migliaia di ricorsi”
“La toppa è peggio del buco. Sono tanti i medici che ci stanno contattando per far valere i loro diritti. Già avviati 5mila ricorsi contro lo Stato ed è imminente una nuova azione collettiva per sancire un principio di giustizia come abbiamo già fatto con gli ex specializzandi”.
È quanto ha dichiarato Simona Gori il Dg di Consulcesi Group che punta il dito verso la proposta del Comitato di Settore Sanità delle Regioni, presieduto da Massimo Garavaglia che ha ventilato la proroga all’applicazione della direttiva Ue 2003/88 sugli orari di lavoro e sui riposi obbligatori. Una soluzione che continua a danneggiare i medici.
“Come sempre noi siamo al fianco dei medici per far valere i loro diritti negati – ha aggiunto – negli ultimi mesi abbiamo già avviato oltre 5mila ricorsi ai quali se ne stanno aggiungendo, giorno dopo giorno, tantissimi altri. Si agisce contro lo Stato per la violazione della direttiva europea 2003/88 e ci sono sempre più Omceo, Enti, Associazioni e Sindacati che hanno convenzionato tutti i loro iscritti pronti a sostenere i camici bianchi per affermare un nuovo principio di giustizia, come già successo con gli ex specializzandi. Proprio per questo è imminente una nuova azione collettiva”.
Anche per Riccardo Cassi, presidente Cimo e portavoce di Alleanza per la Professione Medica la proroga è una sciocchezza: “È inutile senza un progetto chiaro alle spalle condiviso con noi rappresentanti dei medici – ha dichiarato – si facciano norme che garantiscano davvero i riposi, e che vengano poi davvero applicate. Sacrosanti in questo contesto i ricorsi sui turni massacranti, soprattutto quando le ore in più non vengono neanche pagate. Abbiamo già dichiarato uno sciopero il prossimo 16 dicembre: se non cambia nulla porteremo in piazza anche questo tema”.