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Umbria. Degenza infermieristica a Perugia. Sindacati ritirano richiesta sospensiva. “Tar deciderà comunque nel merito in altra udienza”

Dopo la querelle di questa estate Cimo e Aaroi Emac, con l’Ordine dei Medici di Perugia ad adiuvandum, hanno ritirato la richiesta “in quanto sarebbe stata valida solo sino al 4 novembre. Ma il ricorso è ancora pendente e non è stato deciso ancora nulla”. Walter Orlandi, Dg dell’Azienda ospedaliera, sottolinea: “Con l’apertura dell’Unità abbiamo restituito dignità ai pazienti, con l’eliminazione del cosiddetti letti aggiunti in corsia”.  

Ieri i giudici del Tar dell’Umbria si sarebbero dovuti riunire per esaminare il ricorso presentato da Cimo e Aaaroi, con l’Ordine dei Medici di Perugia ad adiuvandum, contro il reparto di degenza infermieristica attivato dall’Azienda ospedaliera di Perugia il 4 maggio scorso. I sindacati medici hanno, tuttavia, preferito ritirare la richiesta di sospensiva, giudicandola ormai inutile “in quanto la richiesta di sospensiva sarebbe stata valida sino al 4 novembre – spiega l’Ordine – Il giudizio proseguirà comunque nel merito con un’udienza che, ci auguriamo, verrà fissata il prima possibile”.

La notizia è stata accolta con favore dall’Azienda Ospedaliera. “Il trionfalismo non ci appartiene – spiega una nota – ma c’è grande soddisfazione visto che con l’apertura dell’Unità di Degenza Infermieristica abbiamo restituito dignità ai pazienti, con l’eliminazione del cosiddetti letti aggiunti in corsia- dichiara il Direttore generale Walter Orlandi – Non abbiamo mai temuto un giudizio avverso all’Unità di Degenza Infermieristica, non solo per giustezza organizzativa, ma anche nel pieno rispetto di norme giuridiche assistenziali”.

Il ritiro della richiesta di sospensiva non significa però che il ricorso sia stato respinto: il Tar deciderà su tutto, e non in via provvisoria soltanto sull’istanza cautelare, in occasione di un’altra udienza. “Il ricorso è ancora pendente, non è stato ancora deciso nulla – precisa una nota congiunta di Cimo e Aaroi Emac – deciderà in una prossima udienza se l’Udi, così come istituita dall’Azienda Ospedaliera, è legittima oppure no.Oggi non è stato emesso alcun provvedimento di rigetto. Non è stato deciso nulla neppure in ordine alla richiesta dell’Azienda Ospedaliera di dichiarare la giurisdizione del giudice ordinario”.

La vicenda si arricchisce quindi di un’ulteriore puntata in attesa che venga scritto il capitolo definitivo. Anche perché, sottolineano i sindacati, per l’attivazione a 360° gradi è necessaria un’ulteriore e diversa deliberazione dell’Azienda, che la dovrebbe istituire in via definitiva, “e visto che la Giunta Regionale Umbria deve ancora dettare in materia linee di indirizzo vincolanti, le esigenze cautelari (l’urgenza nel provvedere) sono venute meno, per questo abbiamo chiesto al Tar una decisione, con sentenza, nel merito del ricorso”. Dall’Azienda Ospedaliera osservano, invece, che “come oramai è noto, il paziente dimesso dalla struttura ospedaliera per acuti ,in attesa di essere preso in carico in quelle territoriali o al domicilio, viene accolto nell’Unità di Degenza Infermieristica per completare l’iter assistenziale”.