Precariato. Cimo e Smi: “Sentenza europa apre strada per chiudere anche la questione sanità” (Quotidiano Sanità)
I due sindacati epsrimono la convinzione che il verdetto della Corte di giustizia europa sui precari della scuola costituisca un’arma in più per singere il governo a sanare il precariato sanitario. La Cimo chiede subito un confronto e lo Smi annuncia di essere pronto alla via giudiziaria.
La sentenza della corte UE, anche se non direttamente applicabile al settore, obbliga il Governo a trovare soluzioni rapide ed adeguate al gravissimo problema del precariato in Sanità. Cimo chiede prima di tutto la rapida emanazione del Dpcm che riguarda i colleghi a tempo determinato da troppo tempo ormai fermo per motivi che non si comprendono. Ma i contratti a tempo determinato nel Ssn, a differenza della scuola, riguardano non più del 10% del precariato, rappresentato da una varietà di tipologie, molte delle quali illegittime.
Pertanto Cimo chiede con forza che si apra subito un confronto con Governo e Regioni con i sindacati medici per il superamento degli attuali contratti atipici, prevedendo la stabilizzazione dei colleghi attraverso un percorso trasparente ed a tempi certi, altrimenti si aprirà un contenzioso legale con costi ben maggiori per lo Stato.
Anche per lo Smi, “Dopo il duro provvedimento della Corte di Giustizia Europea sui precari nella scuola con tanto di multa milionaria, si apre un chiaro precedente anche per la sanità pubblica. Si conferma quanto più volte sostenuto dal Sindacato dei Medici Italiani-Smi, che ha già messo in campo un’iniziativa giudiziaria per stabilizzare i medici che operano nel Ssn.