SANITA’: CIMO, POCA FORMAZIONE AUMENTA RISCHI EVENTI AVVERSI IN OSPEDALE (AdnKronos salute)
L’INDAGINE, PASSI AVANTI INVECE SULLA MANUTENZIONE
Negli ospedali italiani si investe ancora poco in formazione, mentre si fa qualche passo inavanti per quanto riguarda la manutenzione ordinaria delle strutture. Disomogenea, invece, la situazione delle assicurazioni dei dipendenti,con situazioni ‘a macchia di leopardo’ sparse per l’Italia. Il problema e’ che se si fa poca formazione del personale, aumenta il rischio di eventi avversi. E’ quanto emerge da un’indagine conoscitiva presentata oggi a Roma dalla Cimo-Asmd per verificare i costi sostenuti dalle aziende ospedaliere e universitarie italiane in tema di formazione, assicurazione e manutenzione. L’indagine ha preso in esame i costi di produzione sostenuti nel 2010 e ha toccato 113 strutture, 96 aziende ospedaliere e universitarie e 17 Irccs, per un totale di 19.179 posti letto attivi e 254.265 dipendenti.
Dall’indagine emerge che si fa ancora troppo poco in tema di formazione, la spesa media per dipendente e’ infatti solamente di 150 euro l’anno in media, 172 al Nord, 153 al Centro e 85 al Sud. Picchi in Piemonte (335 euro), Basilicata (302), Emilia Romagna (268) e Toscana (219). Tra i fanalini di coda Calabria (79 euro), Umbria (69),
Sicilia (65) e Sardegna (49). “Se non si forma il personale – commenta Guidi Quici, vicepresidente nazionale Cimo Asmd – si riduce la qualita’ delle prestazioni e aumenta possibilita’ che si possano verificare eventi avversi”. Va un po’ meglio la situazione della manutenzione, con 10.800 euro spesi per posto letto all’anno. Si investe di piu’ al Centro (12.200 euro), poi a Nord (11mila) e al Sud (9.600). Si va dai 14mila euro investiti dal Friuli Venezia Giulia, leader di questa graduatoria, ai 6mila euro appena di Sicilia e Basilicata.
“Se si investe poco anche in manutenzione – riprende Quinci – il rischio di eventi avversi aumenta in modo esponenziale”. Per le assicurazioni, invece, la situazione e’ disomogenea in base alle zone.
Ogni singola struttura, infatti, si organizza a modo proprio in base a centralizzazione, valore della franchigia, casistica dell’ospedale. Il costo medio per dipendente riferito all’anno 2010 e’ comunque di 1.100 euro, con soglie altissime nel Lazio (2mila euro) e bassissime in Friuli Venezia Giulia (129 euro) e Toscana (286). “L’aumento del rischio di evento avverso – termina Quinci – porta anche all’aumento dei contenziosi, e quindi dei premi assicurativi. E’ una vera e propria spirale, che proprio le Regioni che sono oggetto di piani di rientro non riescono piu’ a sorreggere”.