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L’Assemblea di Cimo Asmd chiede alle forze politiche di intervenire sullo Stato Giuridico del Medico e sulla divisione dell’area contrattuale (Panorama Sanità)

Si sono riuniti a Roma questa mattina gli iscritti al sindacato dei medici ospedalieri, con le idee molto chiare su cosa chiedere al futuro Governo di questo paese. Non pensabile che ancora oggi, in piena campagna elettorale, nessuna forza politica abbia presentato una linea chiara e precisa sulla Sanità sui Medici dichiara Riccardo Cassi, Presidente Cimo Asmd. Ci aspettiamo che il nuovo Governo prenda in seria considerazione la Professione medica  e il suo Stato giuridico. I Medici di Cimo Asmd chiedono una carriera premiante per il Medico dipendente,in base all’esperienza professionale acquisita ed al suo mantenimento, non per le sue capacità gestionali.  Con la 229/99 la carriera del medico spiega la Cimo si è trasformata in un sistema di incarichi a tempo, con verifiche sia gestionali che tecnico-professionali. I dirigenti di struttura complessa sono nominati dai Direttori Generali attraverso una selezione basata solo su criteri aziendali e la recente parziale modifica introdotta dalla legge Balduzzi non modifica sostanzialmente la procedura. Il fallimento di questo sistema è ormai ovvio. Gli strumenti di verifica del medico sono quasi esclusivamente indirizzati al raggiungimento o meno degli obiettivi gestionali, per cui non esiste nè una verifica sull’acquisizione di maggiori competenze  professionali, nè una progressione di carriera basata sul merito. Per garantire la funzionalità in un reparto o di un servizio sanitario necessario, oggi, che il responsabile dell’equipe medica assuma una vera leadership di natura professionale; non sempre, infatti, il miglior professionista  anche il miglior gestore perchè i percorsi professionali, ad un certo punto, devono necessariamente divergere tra loro. Per questo motivo chiediamo che i Medici abbiano una loro area contrattuale autonoma spiega Cassi –  dove poter trattare le specificità sull’attività svolta, quale ad esempio la copertura H24 dell’emergenza, le competenze e le attribuzioni notevolmente diverse rispetto alla restante dirigenza, la necessità di una valutazione prevalentemente tecnico-professionale. Di conseguenza occorre aumentare a 5 le aree contrattuali per la dirigenza, che la riforma Brunetta ha ridotto a 4. Oggi i Medici convenzionati trattano avendo come controparte la Sisac, emanazione delle Regioni, mentre i Medici dipendenti fanno il contratto con l’Aran al pari degli altri dipendenti pubblici. Nella prospettiva di una sempre maggiore integrazione tra Ospedale e Territorio, sarebbe più funzionale e logico che tutti i Medici avessero un’unica controparte ed un unica sede sia per il rinnovo dei contratti che delle convenzioni.