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Medici chiedono incontro con Schillaci
Roma 14 ottobre 2024 – “Mentre siamo in attesa di un più volte invocato segnale di attenzione da parte della politica, apprendiamo invece con stupore e solo dalla stampa l'apertura alle prescrizioni infermieristiche. Ennesimo blitz perpetuato in spregio a un preliminare confronto con i medici cui, di fatto, sono attribuite inequivocabili prerogative nella diagnosi e terapia. Sono anni che chiediamo una chiara definizione di atto medico perché le attuali ambiguità non chiariscono affatto i limiti in termini di responsabilità, anzi espongono ulteriormente i dottori a contenziosi anche per atti non gestiti direttamente da loro”.
Questa la risposta unitaria dei leader di Anaao Assomed, Pierino Di Silverio, di Cimo-Fesmed, Guido Quici, della Fimmg, Silvestro Scotti e del Sumai, Antonio Magi alla possibilità data agli infermieri di conseguire lauree magistrali e di prescrivere dispositivi.
“Un argomento così delicato, che tra l’altro creerà inevitabilmente un aumento della spesa sanitaria, merita un’ampia discussione tra le parti perché è inimmaginabile assegnare compiti ad altri professionisti senza adottare strumenti di appropriatezza vista la ampia e indistinta platea di sanitari prescrittori”.
“Continuare ad escludere i professionisti da discussioni e materie che pur li riguardano da vicino ci offende e appare miope”.
“Chiediamo pertanto un incontro urgente al Ministro della salute auspicando di tornare a dialogare con le istituzioni per evitare rotture insanabili che porterebbero inevitabilmente a una reazione dura di tutta la categoria”.
CIMO-FESMED: «Servono riforme strutturali, BTP dedicati e tasse di scopo»
«Se il Governo ha veramente intenzione di trovare finanziamenti extra per la sanità, potrebbe ricavare 11,3 miliardi da destinare al rilancio del Servizio sanitario nazionale»
Roma, 9 ottobre 2024 – La crisi del Servizio sanitario nazionale e la necessità di nuove risorse per risollevarlo sono state fotografate in modo preciso ed analitico in questi ultimi giorni sia dal Rapporto GIMBE che dalle audizioni in corso sul Piano strutturale di Bilancio alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato. Il quadro che ne emerge è sempre più disarmante, e dovrebbe spingere il Governo a prevedere con urgenza azioni incisive e coraggiose che rilancino veramente la sanità pubblica. Un rilancio che vada al di là dei finanziamenti che saranno previsti nella prossima legge di Bilancio, la maggior parte dei quali sarà tra l’altro assorbita dai rinnovi dei contratti del personale, lasciando dunque ben poco all’effettivo miglioramento dell’offerta sanitaria e, quindi, dell’assistenza ai cittadini. Al Servizio sanitario nazionale occorrono risorse extra, che potrebbero derivare da tasse di scopo previste per finanziare specificamente la sanità pubblica.
Oltre alla proposta lanciata da AIOM di aumentare il costo delle sigarette, che ha il doppio obiettivo di disincentivare il fumo e di reperire risorse da investire nel Servizio sanitario nazionale, la Federazione CIMO-FESMED suggerisce:
• Di destinare al rilancio del SSN 1 miliardo derivante dalla tassazione sugli extraprofitti generati dai settori che negli ultimi anni hanno beneficiato maggiormente della situazione geopolitica e finanziaria; • Di aumentare dell’1% l’attuale tassazione sui giochi, ricavando quindi 1,3 miliardi; • Di emettere, sulla scia dei BTP Green, nuovi titoli di Stato i cui proventi siano esclusivamente destinati al finanziamento del Servizio sanitario nazionale. Nel 2024, ad esempio, un’unica emissione di BTP Green ha permesso di collocare 9 miliardi.
«Siamo consapevoli dello scenario macroeconomico in cui il Governo è chiamato a redigere la legge di Bilancio, e non vogliamo di certo proporre soluzioni semplicistiche – dichiara Guido Quici, Presidente del sindacato dei medici CIMO-FESMED (a cui aderiscono ANPO-ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED) -, ma i nostri sono solo esempi per evidenziare come, volendo cercarle, le risorse da destinare alla sanità possono essere trovate».
«È doveroso inoltre specificare che maggiori finanziamenti debbano in ogni caso essere accompagnati da una riforma strutturale del Servizio sanitario nazionale e da un impegno maggiore dello Stato nel controllo delle Regioni, che è essenziale per evitare una dispersione o un utilizzo non oculato delle risorse economiche messe a disposizione. Senza controlli e senza riforme i finanziamenti non saranno mai sufficienti per migliorare la sanità pubblica; ma, al contempo, senza finanziamenti le riforme sono destinate a rimanere sulla carta».
«La situazione è talmente drammatica che non è più il momento di utilizzare la sanità come campo di scontro tra maggioranza e opposizione, che invece dovrebbero collaborare per aiutare sanitari e pazienti in evidente difficoltà. Il governo ha la volontà e il coraggio necessari per fare queste scelte, i cui benefici ricadranno esclusivamente sui cittadini?» conclude il Presidente CIMO-FESMED.
Quici (CIMO-FESMED): «Bene Schillaci su assunzioni e flat tax indennità specificità, accoglierebbe nostra proposta»
Il Presidente del sindacato dei medici ospedalieri: «Ora sblocco tetto spesa, proroga scudo penale e rinnovo contratti»
Roma, 4 ottobre 2024 - «Apprendiamo con soddisfazione l’intenzione del Ministro Schillaci di avviare un piano di assunzioni negli ospedali e di tassare al 15% le indennità di specificità in modo da alzare gli stipendi del personale sanitario. Sono proposte su cui la Federazione CIMO-FESMED lavora insieme al Ministero da oltre un anno e che, se introdotte nella prossima legge di Bilancio, rappresenterebbero un segnale importante atteso da tutti i medici che lavorano nel Servizio sanitario nazionale». Così Guido Quici, Presidente del sindacato Federazione CIMO-FESMED (a cui aderiscono ANPO-ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED) commenta le dichiarazioni rilasciate dal Ministro a margine dell’Assemblea generale dei medici europei dipendenti.
«Ci auguriamo inoltre – aggiunge Quici – che nella legge di Bilancio trovino spazio anche lo sblocco del tetto di spesa per il personale e la proroga dello scudo penale, in attesa che la Commissione Nordio sulla colpa medica concluda i lavori. Infine, evidenziamo ancora una volta la necessità di aprire rapidamente le trattative per il rinnovo del contratto dei dirigenti medici, senza necessariamente attendere la conclusione di quello del comparto, considerando che il CCNL in vigore è scaduto già da tre anni. Si tratta di provvedimenti limitati ma fondamentali per ridare un po’ di respiro al personale sanitario e agli ospedali, ormai in affanno in tutta Italia», conclude il Presidente CIMO-FESMED.
Quici (Cimo-Fesmed): risposta concreta ed efficace del Ministro Schillaci con il decreto antiviolenza. Adesso lavoriamo sulla prevenzione
Roma, 27 settembre 2024 - “L'approvazione del decreto legge sulle aggressioni è una risposta concreta e immediata ad una emergenza nazionale, plaudiamo e sosteniamo l’operato del Ministro Orazio Schillaci. Naturalmente questa è soltanto una risposta a valle di una emergenza sociale incontrollabile. A questo punto è necessario che la raccomandazione numero 8 del Ministero diventi una direttiva obbligatoria da attuare da parte dei direttori generali degli ospedali. Auspichiamo, inoltre, che il documento di valutazione del rischio non sia il solito “foglio di carta” che resta a marcire nelle scrivanie, come nel recente passato lo è stato il piano pandemico pre-Covid, ma che venga immediatamente attuato”. A dichiararlo è Guido Quici, presidente del sindacato medici Federazione CIMO-FESMED (a cui aderiscono ANPO-ASCOTI, CIMO, CIMOP e FESMED).
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