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ULTIME NOTIZIE:
CIMO-ASMD ADERISCE A CIDA MANAGER ED ALTE PROFESSIONALITA' PER L'ITALIA.
Il Consiglio di Presidenza, riunito a Roma il 27 giugno 2012, ha condiviso l'istruttoria attuata dal Presidente Nazionale e la scelta di aderire
il 4 luglio p.v., come da mandato della Direzione Nazionale del 23-24 maggio u.s., a
CIDA Manager ed Alte Professionalità per l'Italia
una nuova Confederazione, forte di 117.990 dirigenti pubblici e privati, che nasce dalla confluenza di CIDA e dei maggiori sindacati
rappresentativi già in CONFEDIR MIT con l'obiettivo di rappresentare presso le istituzioni la classe dirigente del Paese.
L'ASSEMBLEA DI CIDA MANAGER ED ALTE PROFESSIONALITA' PER L'ITALIA HA ELETTO I PROPRI ORGANI.
Oggi a Roma l'Assemblea di CIDA MANAGER ED ALTE ROFESSIONALITA' PER L'ITALIA, la nuova Confederazione nata il 4 di luglio u.s. che
rappresenta 117.990 dirigenti pubblici e privati, ha eletto come suo Presidente Silvestre Bertolini, già Presidente di CONFEDIR MIT.
Per CIMO-ASMD sono stati eletti il Dott. Guido Quici Vice Presidente ed il dott. Marco Saltarelli Revisore effettivo.
LA CAMERA PROROGA L'INTRAMOENIA ALLARGATA AL 31 DICEMBRE 2012 E SPOSTA DI UN ANNO L'OBBLIGO DELLA POLIZZA RC PER GLI ISCRITTI ALL'ORDINE DEI MEDICI.
La Camera ha introdotto due importanti modifiche al DL sulla Sanità che ora passa al Senato per l'approvazione definitiva. Ha infatti spostato al 31 dicembre 2012
la scadenza della LPA, data che concede al Ministro Balduzzi due mesi in più per far approvare la sua riforma e consente ai Medici di effettuare una
scelta consapevole il 30 novembre.
Inoltre è stato rinviato al 13 agosto 2013 l'obbligo per tutti i Medici di assicurarsi con una polizza RC. Anche questo per consentire
al Ministro di mantenere l'impegno preso con i sindacati di far approvare una riforma della responsabilità professionale, ormai non
più rinviabile.
COMUNICATI STAMPA:
NO AI TAGLI LINEARI, SI ALL'ELIMINAZIONI DEGLI SPRECHI
CIMO-ASMD: SERVONO INTERVENTI LASER SULLE CRITICITA' STRUTTURALI DELLE DIVERSE “ANIME” DELLA SANITA'.
L'ultimo rapporto del Ministro Giarda ha mostrato che, negli ultimi 20 anni, la spesa sanitaria è passata, dal 32,3% (1990) al 37,0% (2009).
Questo dato evidenzia come l'attuale assegnazione dei compiti di gestione della sanità alle Regioni ha profondamente condizionato, attraverso il
differente peso politico, i processi decisionali in materia sia di allocazione delle risorse che di spesa. Infatti il 99,4% della spesa totale fa
riferimento alle Regioni proprio a causa del federalismo sanitario regionale. Nel 2011 il finanziamento del SSN è ammontato a 111 miliardi di euro
(+1,8% rispetto al 2010) a fronte di un volume generale della spesa di 112,8 miliardi con disavanzo complessivo di 1,78 miliardi.
Si registra una riduzione del 1,4% del costo del personale (32,2% della spesa totale nel SSN), un aumento del 3% della spesa per beni e servizi
(30,4% della spesa totale nel SSN), una riduzione del 9% della spesa farmaceutica convenzionata, un incremento dello 0,5% dell'assistenza ospedaliera
accreditata (7,9% della spesa totale nel SSN) ed un modesto incremento della spesa per la medicina di base, specialistica e per l'assistenza
convenzionata.
L'analisi dei dati sottolinea, quindi, la necessità di una spending review non vincolata a soliti tagli lineari ma ben finalizzata ad
interventi strutturali all'interno delle diverse “anime” della sanità senza pregiudicare ulteriormente la qualità dell'assistenza
sanitaria in genere.
Sono da tenere in considerazione i costi generati dalla medicina difensiva e dal contenzioso legale, i comportamenti opportunistici
legati ai DRG, la lottizzazione degli incarichi a partire dai Direttori Generali fino ai responsabili delle strutture ospedaliere e
territoriali, i costi derivanti dalla inadeguatezza dei sistemi di controllo sulla inappropriatezza delle prestazioni, l'assenza di
chiare regole in tema di acquisizione di beni e servizi fino alle carenze della organizzazione interna di molte strutture in termini di
utilizzo delle risorse umane, strumentali e strutturali.
Bisogna evitare che si crei un contesto di diseconomia e disincentivazione perché i cattivi risultati espressi in termini di salute si
concretizzano in ulteriori costi per la società (dalla medicina difensiva, agli eventi avversi, alle cronicità, alle non autosufficienze, ecc.).
Tutto questo non possiamo più permetterlo.
CIMO-ASMD SUGLI OSPEDALI: NON SI POSSONO CHIUDERE STRUTTURE SOLO PER RISPARMIARE. IL GOVERNO DEVE ASCOLTARE I MEDICI.
Ogni nuova manovra, di qualsiasi Governo, colpisce la Sanità. E questa volta con il rischio altissimo di privare molti cittadini
della possibilità di essere curati. La riduzione dei posti letto, in assenza di alternative vere al ricovero nel territorio crea solo
disservizi. Già adesso assistiamo all'intasamento dei Pronto Soccorso perché i pazienti non possono essere ricoverati
od al rientro di quelli che sono stati dimessi precocemente, per mancanza di posti letto.
La sanità è cambiata in questi anni, l'ospedale del 2012 è un centro di elevata tecnologia e di alta specializzazione che non ha bisogno
degli stessi posti letto di 20 anni fa, ma di professionisti qualificati e modelli organizzativi efficienti per poter erogare prestazioni
ad alto livello qualitativo. Minori posti letto però non vuol dire minore attività, ma un modello di lavoro diverso, più impegnativo che
richiede maggiore specializzazione e professionalità. E deve comunque essere sostituito da altre strutture capaci di fornire servizi di
emergenza e di far fronte a bisogni di assistenza ambulatoriale, senza costringere i cittadini a recarsi in presidi lontani.
Ed invece si ipotizza solo di tagliare i responsabili delle equipe mediche, senza modificare i modelli e le condizioni di lavoro, con l'unico risultato di un ulteriore demotivazione di professionisti che ormai da anni subiscono penalizzazioni economiche e di carriera e che fino ad oggi hanno retto il sistema a tutela della salute dei cittadini. Ma quanto ancora vorranno e potranno sopportare?
Il decreto sulla spending review, inoltre, rimanda alla capacità di gestione della cosa pubblica e di programmazione delle Regioni, della quale diffidiamo, perché in questi anni hanno creato solo sprechi e disavanzi, emarginando progressivamente i Medici dai centri decisionali e cercando di sottometterli al potere politico controllando le carriere.
I tagli senza una radicale modifica del SSN non servono a niente, solo a ridurre servizi ai cittadini. L'attuale sistema va quindi cambiato, ci auguriamo che la politica ne prenda atto e voglia finalmente ascoltare le proposte di chi nel sistema ci lavora .
Se non ci vogliono convocare, intensificheremo le iniziative di protesta e di proposta fino alla grande manifestazione del 27 ottobre a Roma.
MANIFESTAZIONE DI PROPOSTE SULLA SPENDING REVIEW DEI DIRIGENTI PUBBLICI, PROMOSSA DAI SINDACATI E DALLE ASSOCIAZIONI DELLA DIRIGENZA STATALE,
REGIONALE, DEGLI ENTI LOCALI E DELLA SANITA'.
La CIMO-ASMD ha partecipato il giorno 15 luglio, presso Palazzo Marini Sala delle Colonne, alla Manifestazione di proposte dei dirigenti
pubblici promossa da alcuni sindacati ed associazioni della dirigenza statale, regionale, degli enti locali e della sanità.
All'incontro ha partecipato il Segretario Nazionale Organizzativo dott. Lavra il cui intervento è stato incentrato sullo spending
review in sanità sugli effetti negativi legati ai livelli minimi di assistenza.
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PRIORITALIA
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NUOVA CONVENZIONE CIMO – FINDOMESTIC
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PROGRAMMA DI PROTEZIONE CIMO-ASMD
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MODULO DI ADESIONE E POLIZZA RC COLPA GRAVE
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