CIMO Informa
CIMO-ASMD SCRIVE AI SINDACATI MEDICI
Sindacati Medici uniti a difesa della centralità del medico nel
Servizio Sanitario Nazionale. E' l'auspicio di Riccardo
Cassi, Presidente Nazionale CIMO-ASMD, che ha preso
carta e penna scrivendo ai responsabili degli altri sindacati
dei camici bianchi, chiedendo “di far nascere una ‘Costituente
medica’”, o di recuperare gli 'Stati generali', e sollecitando
un primo momento di confronto subito dopo Pasqua.
"Cari Colleghi - scrive Cassi - come spesso accade quando dalla
protesta si deve passare alla proposta, le alleanze che non
hanno solide basi di riferimento si sfaldano e così è successo
all'intersindacale. Se vi ricordate, sin da questa estate avevo
paventato questo scenario e avevo chiesto di avviare un
confronto sui punti che riteniamo più qualificanti per costruire
un progetto comune, senza dover cercare a tutti i costi un
unanimismo che non esiste. Abbiamo quasi due anni di relativa
calma, vogliamo provare ad identificare questi punti
qualificanti con il recupero del ruolo centrale del medico nella
sanità pubblica e confrontarsi sulle soluzioni? In una recente
dichiarazione ho parlato di far nascere una Costituente medica,
ma possiamo recuperare gli Stati generali, l'importante è essere
operativi, cercando anche un collegamento con la Fnomceo dove
l'elezione plebiscitaria di Amedeo Bianco è uno stimolo a
riprendere con forza e convinzione il percorso iniziato a
Fiuggi".
I temi "che propongo sono due a breve termine, per i quali
occorrono subito forti iniziative - libera professione allargata
ed area contrattuale autonoma - e tre di ampio respiro":
1)
Revisione dello stato giuridico, della formazione, delle
modalità di accesso al Ssn, della contrattazione, della
struttura dello stipendio, della carriera, del ruolo dei
professionisti rispetto ai gestionali.
2) Modifica della colpa medica sia sotto l'aspetto penale che
civilistico.
3) Definizione dell'atto medico e delle competenze delle
professioni sanitarie.
"Su questi temi la discriminante non potrà essere la dipendenza
o la convenzione, ma la visione del medico e del suo ruolo. Se,
infatti, non fermiamo rapidamente la deriva della professione
verso la sempre più progressiva marginalizzazione del medico
all'interno del Ssn, causata dall'attuale normativa, anche le
giuste battaglie sulle condizioni di lavoro, la precarizzazione,
la politicizzazione saranno vane. Da buoni medici, infatti,
sappiamo che le malattie vanno curate nelle cause (o ancor
meglio prevenute), trattare le sole complicanze non risolve il
problema, anzi lo cronicizza. Se siete d'accordo - conclude -
potremmo organizzare un primo momento di confronto subito dopo
Pasqua".
MOZIONE FINALE DELLA DIREZIONE NAZIONALE CIMO-ASMD DEL 29
MARZO 2012
La Direzione Nazionale CIMO-ASMD riunita a Roma il 29 marzo
2012, udita la relazione del Presidente Nazionale che approva,
preso atto della mozione finale dell'Assemblea Nazionale del 26
gennaio 2012 che detta le linee della strategia sindacale, dà
mandato al Presidente Nazionale di proseguire nel percorso di
raccordo con gli altri Sindacati Medici e di confronto con le
istituzioni al fine di ottenere:
1) una riforma dello stato giuridico che riconosca al Medico un
ruolo centrale e peculiare nella tutela della salute dei
cittadini e modifichi sostanzialmente le attuali norme in tema
di formazione, accesso, struttura della retribuzione,
progressione di carriera e condizioni di lavoro;
2) una modifica della legislazione sulla colpa professionale
medica, adeguata alle specificità della professione, in linea
con quanto avviene negli altri paesi europei;
3) una definizione per legge dell'atto medico e delle competenze
delle professioni sanitarie.
Dà altresì mandato ad impegnarsi
perché si raggiunga a breve il riconoscimento di un'autonoma
area contrattuale.
La Direzione Nazionale riaffermando la difesa della libera
professione come diritto del Medico e del cittadino punto
qualificante della politica sindacale CIMO-ASMD, chiede una
rapida ed accettabile soluzione della questione della libera
professione cd allargata, che qualora non si verificasse
impegnerebbe il sindacato nella difesa dei diritti dei propri
iscritti e di tutta la categoria con ogni strumento sindacale
disponibile. Approvata all’unanimità.
APPROVATA LA RIFORMA DELLE PENSIONI ENPAM
La Fondazione Enpam ha approvato la riforma delle
pensioni che garantisce una sostenibilità a
oltre 50 anni del suo sistema previdenziale. La cassa
dei medici e degli odontoiatri è il primo ente previdenziale
privatizzato a mettersi in regola con i nuovi requisiti
introdotti dal decreto Salva Italia. La riforma verrà consegnata
ai ministeri vigilanti che dovranno esprimere il loro nulla
osta. “Siamo orgogliosi del senso di responsabilità della
nostra categoria, che ha concluso in autonomia questo percorso
di riforma per rispettare i nuovi requisiti di sostenibilità di
lungo periodo – ha dichiarato il Vicepresidente vicario della
Fondazione Enpam Alberto Oliveti -. La riforma
garantisce adeguatezza delle prestazioni e l’equità nei
confronti delle generazioni che verranno. Ci proponiamo adesso
ai ministeri, convinti che sapranno riconoscere la bontà del
lavoro fatto. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito a
questo risultato”. Questi i criteri seguiti negli interventi
di riordino approvati:
- il rispetto del pro rata: la parte di pensione
maturata fino al 31/12/2012 verrà calcolata con i vecchi
criteri; non verrà toccato quanto assegnato prima del 2013
(contributi ordinari, aliquota modulare, riscatti della laurea,
allineamento, etc);
- la valutazione della tenuta del sistema su un unico
bilancio tecnico della Fondazione. Si è tenuto conto
del saldo corrente (che include anche i proventi del
patrimonio).
Per i fondi maggiori il metodo di calcolo della pensione
resta il contributivo indiretto Enpam; un sistema che
considera “un periodo di riferimento per il computo del reddito
pensionabile pari all'intera vita lavorativa, sempre nella
previsione di aliquote di rendimento che garantiscano l’equità
attuariale e la sostenibilità finanziaria del sistema” (cit.
Elsa Fornero). Un secondo vantaggio è che la rivalutazione è
agganciata all'inflazione (che notoriamente è sempre in
crescita) invece che al PIL, che può avere anche un andamento
prossimo allo zero (come accaduto nel 2011) o addirittura
negativo (come previsto per il 2012). La riforma è anche
caratterizzata da un percorso di omogeneizzazione del regime
previdenziale delle gestioni.
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‘GOVERNO CLINICO’: FINALMENTE PASSI IN AVANTI
Dopo tre anni la Commissione Affari Sociali della Camera ha
finalmente approvato in una nuova versione il ddl sul "governo
clinico" che pur conservando alcune ombre, segna un innegabile
miglioramento rispetto ai testi precedenti
Pur mantenendosi lontano da una sistematica e puntuale risposta
ai nodi del rapporto tra professionisti ed aziende, la
disponibilità dei Deputati ha recepito alcune delle proposte
emendative avanzate dalle OO.SS. In particolare: l'inserimento -
per la prima volta in un contesto legislativo - delle
caratteristiche di autonomia e responsabilità del lavoro medico
e sanitario, l'importanza delle valutazioni professionali ai
fini del rinnovo degli incarichi aziendali, la omogeneizzazione
della età di quiescenza tra medici dipendenti del S.S.N. e medici
universitari, la esplicitazione del divieto di utilizzare per
attività ordinaria la chiamata diretta.
E', purtroppo, mancata la volontà di procedere ad una effettiva
integrazione di competenze professionali e poteri decisionali,
ad una netta separazione dei percorsi di carriera dalle
ingerenze della politica, ad una definizione dell'atto medico
alla altezza di quanto chiesto dalla Corte di Cassazione.
Per quanto ancora lontani da questi obiettivi e da una capacità
di risposta al profondo e diffuso disagio dei professionisti al
suo interno, non si può non apprezzare il tentativo di
migliorare il testo del disegno di legge, e la decisione di
separare i suoi destini da quelli della attività
liberoprofessionale dei medici e dei dirigenti sanitari.
Insisteremo fino alla noia lungo il percorso legislativo per
trovare risposte ai numerosi problemi sul tappeto. Per intanto
apprezziamo i passi in avanti compiuti.
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