CIMO Informa
DI VIRGILIO SU INTRAMOENIA: DA BALDUZZI IMPEGNO PER TESTO AD HOC
IN COMMISSIONE AFFARI SOCIALI, RITIRATI EMENDAMENTI A DDL
GOVERNO CLINICO
(Adnkronos Salute) - “Finalmente oggi in Commissione Affari
sociali il Ministro della Salute Renato Balduzzi si è
ufficialmente impegnato a proporre un provvedimento che
definisca una volta per tutte le modalità per espletare la
libera professione da parte dei Medici e degli infermieri”. Lo
rende noto Domenico Di Virgilio, Vicepresidente del gruppo
parlamentare Pdl della Camera, sottolineando che “proprio alla
luce di questo impegno da parte del Governo che ha dato anche il
via libera al testo sul governo clinico, di cui sono relatore,
ho deciso di ritirare gli emendamenti da me proposti”. “I miei
emendamenti sull'intramoenia e sull'intramoenia allargata -
continua Di Virgilio - si erano resi necessari visto che dal 1°
luglio 2012, secondo il decreto milleproroghe, sarebbe cessata
la normativa e la libera professione così come oggi praticata,
alla luce delle concrete difficoltà di molte aziende ospedaliere
o sanitarie che, dichiaratamente, non hanno spazi adeguati per
la libera professione e per il ricovero dei cittadini paganti in
proprio”. Il testo preannunciato dal Ministro Balduzzi “verrà
preparato rapidamente - conclude Di Virgilio - da una
Commissione formata da membri della Camera, del Senato, del
Ministero della Salute, delle Regioni e delle organizzazioni
sindacali mediche, e qualora non si potesse, per qualsiasi
motivo, approvare una tale legge entro i termini previsti, si è
presa in considerazione la proposta dell'On. Giuseppe Fioroni di
prorogare la libera professione al 31 dicembre 2012”.
I MEDICI CONVENZIONATI E OSPEDALIERI INSIEME PER LA PRIMA VOLTA:
"FACCIAMO RISPETTARE IL RUOLO PROFESSIONALE DEL MEDICO"
La centralità della professione medica, questo l'argomento
dell'incontro che si è svolto oggi a Roma tra FIMMG, CIMO-ASMD,
SUMAI e FIMP. Un evento che ha visto per la prima volta riunirsi
le quattro sigle sindacali in rappresentanza dei Medici
convenzionati e quelli dipendenti. "Il Medico deve tornare ad
essere centrale all'interno del S.S.N., sia che operi sul
territorio che nelle strutture ospedaliere - così si sono
espressi tutti rappresentanti delle sigle sindacali - questa è
l'unica strada percorribile per tutelare la salute del cittadino
e garantire il S.S.N."
"Il dialogo tra noi Medici è diventato indispensabile - sostiene
Giacomo Milillo, Segretario Nazionale FIMMG - non possiamo più
ipotizzare due mondi separati. I Medici di famiglia e i Medici
ospedalieri lavorano da sempre insieme nel S.S.N. e adesso più
che mai devono trovare un punto di incontro ".
Dello stesso avviso Riccardo Cassi, Presidente CIMO-ASMD:
"Dobbiamo lavorare insieme per ridare centralità alla nostra
professione. Il Medico non è un dirigente - sottolinea Cassi - è
una figura professionale precisa che va definita anche a livello
contrattuale" Il Medico si prende cura dei pazienti e si occupa
della loro salute, "non possiamo più permettere come sta
accadendo in questi giorni - precisa Roberto Lala, Segretario
Nazionale SUMAI - di subire continui attacchi fino ad adombrare
sui Medici responsabilità sulle gare d'appalto. Dobbiamo
costruire una forte unità ed eliminare tutte le conflittualità
per salvaguardare anche il rapporto con i pazienti". Anche
Giuseppe Mele, Presidente FIMP sostiene l'unità soprattutto per
le cure sul territorio "che bisogna rafforzare sempre di più
affinché diventino il pilastro del Servizio Sanitario
Nazionale".
CASSI (CIMO) SU NAPOLI, NO DEMONIZZAZIONE INTRAMOENIA MA PIU'
CONTROLLI
(Adnkronos Salute) - "Non demonizziamo l'intramoenia. Ma le
amministrazioni devono vigilare di più perché le regole sono
chiare e devono essere fatte rispettare. Quello che emerge dal
blitz a Napoli della Guardia di Finanza e dei Nas è che non
erano stati effettuati i controlli previsti dalla normativa
vigente". Ad affermarlo in una nota è Riccardo Cassi, Presidente
CIMO-ASMD, che prosegue: "Episodi come questi inevitabilmente
contribuiscono ad alimentare le polemiche sull'intramoenia, ma
non è questo il vero problema". "Non possiamo permettere -
precisa Cassi - che la disonestà di alcuni danneggi l'intera
classe medica. E' necessario che le regole vengano rispettate da
tutti e che le amministrazioni controllino regolarmente le
modalità di effettuazione dell'intramoenia e le strutture in
regime di convenzione".
UMBRIA INTRODUCE “TICKET” 29% SU INTRAMOENIA CASSI, DOPO TOSCANA
CONTINUA ATTACCO A LIBERA PROFESSIONE
(Adnkronos Salute) - "Dopo la Toscana anche la Regione Umbria ha
deliberato un aumento del 30% dei costi per le prestazioni in
intramoenia. Un nuovo prelievo dalle tasche dei cittadini, che
sfrutta i bisogni di cura, per pareggiare un disavanzo creato
invece dallo spreco e dalla cattiva gestione politica e
amministrativa". A denunciarlo è Riccardo Cassi, Presidente
CIMO-ASMD , che prosegue con alcuni esempi di quanto incideranno
gli aumenti. "In Umbria da domani un'ecografia epatica in
ospedale costerà 100 euro, dal privato 70. La Tac nel pubblico
150 euro e solo 100 dal privato"."I cittadini ricchi - denuncia
Cassi - potranno rivolgersi direttamente alle strutture private.
Ma tutti gli altri? L'intento di questo Governo, complici le
Regioni, ormai è chiaro: vogliono smantellare il servizio
pubblico a favore di quello privato e delle assicurazioni. Ma i
Medici - avverte il Presidente CIMO - non ce ne staremo fermi a
guardare".
"E' chiaro - avverte il sindacalista - che questo tipo di
decisioni favoriscono la sanità privata e guarda caso avvengono
dopo la decisione del Parlamento, la settimana scorsa, di
fermare dal 1° luglio l'attività libero professionale al di
fuori delle strutture ospedaliere. E sappiamo benissimo -
precisa - che più del 50 per cento delle aziende non ha gli
spazi sufficienti, ne' le risorse per attivarli. Cosa accadrebbe
- conclude - se i Medici italiani fossero costretti a rinunciare
all'intramoenia? Quale ripercussione avrebbe sul Servizio
Sanitario Nazionale?".
CIMO-LAZIO: ALL'UMBERTO I° SIAMO ALLA BEFFA. SI CHIUDA IL
SIPARIO
Lavra: "Gli amministratori inadeguati siano
rimossi quanto prima dai loro incarichi"
"Dal danno si passa alla beffa! Al Policlinico Umberto I° di
Roma la situazione è diventata amaramente esilarante, bisogna
mettere la parola fine a questa triste vicenda in cui a pagare
sono sempre i Medici". Così dichiara il Segretario Regionale
CIMO-ASMD del Lazio Giuseppe Lavra, criticando il comportamento
del direttore generale del Policlinico Antonio Capparelli nella
vicenda e chiedendo che "gli amministratori inadeguati siano
rimossi quanto prima dai loro incarichi, per il bene dei
Servizi Sanitari. Capparelli accentua la gravità del suo atto
affermando che la sospensione dei due Medici non è stata una
punizione - prosegue Lavra - ci chiediamo allora se non si sia
trattato di un premio, con il direttore generale che si è
inserito d'ufficio nel corpo medico dell'Umberto I°". Secondo il
Segretario Regionale CIMO "si è oltrepassato ogni limite. Si
chiuda definitivamente il sipario su questa triste vicenda".
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