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Marzo 2012

CIMO Informa

DI VIRGILIO SU INTRAMOENIA: DA BALDUZZI IMPEGNO PER TESTO AD HOC IN COMMISSIONE AFFARI SOCIALI, RITIRATI EMENDAMENTI A DDL GOVERNO CLINICO

(Adnkronos Salute) - “Finalmente oggi in Commissione Affari sociali il Ministro della Salute Renato Balduzzi si è ufficialmente impegnato a proporre un provvedimento che definisca una volta per tutte le modalità per espletare la libera professione da parte dei Medici e degli infermieri”. Lo rende noto Domenico Di Virgilio, Vicepresidente del gruppo parlamentare Pdl della Camera, sottolineando che “proprio alla luce di questo impegno da parte del Governo che ha dato anche il via libera al testo sul governo clinico, di cui sono relatore, ho deciso di ritirare gli emendamenti da me proposti”. “I miei emendamenti sull'intramoenia e sull'intramoenia allargata - continua Di Virgilio - si erano resi necessari visto che dal 1° luglio 2012, secondo il decreto milleproroghe, sarebbe cessata la normativa e la libera professione così come oggi praticata, alla luce delle concrete difficoltà di molte aziende ospedaliere o sanitarie che, dichiaratamente, non hanno spazi adeguati per la libera professione e per il ricovero dei cittadini paganti in proprio”.   Il testo preannunciato dal Ministro Balduzzi “verrà preparato rapidamente - conclude Di Virgilio - da una Commissione formata da membri della Camera, del Senato, del Ministero della Salute, delle Regioni e delle organizzazioni sindacali mediche, e qualora non si potesse, per qualsiasi motivo, approvare una tale legge entro i termini previsti, si è presa in considerazione la proposta dell'On. Giuseppe Fioroni di prorogare la libera professione al 31 dicembre 2012”.

I MEDICI CONVENZIONATI E OSPEDALIERI INSIEME PER LA PRIMA VOLTA: "FACCIAMO RISPETTARE IL RUOLO PROFESSIONALE DEL MEDICO"

La centralità della professione medica, questo l'argomento dell'incontro che si è svolto oggi a Roma tra FIMMG, CIMO-ASMD, SUMAI e FIMP. Un evento che ha visto per la prima volta riunirsi le quattro sigle sindacali in rappresentanza dei Medici convenzionati e quelli dipendenti.  "Il Medico deve tornare ad essere centrale all'interno del S.S.N., sia che operi sul territorio che nelle strutture ospedaliere - così si sono espressi tutti rappresentanti delle sigle sindacali -  questa è l'unica strada percorribile per tutelare la salute del cittadino e garantire il S.S.N."

"Il dialogo tra noi Medici è diventato indispensabile - sostiene Giacomo Milillo, Segretario Nazionale FIMMG - non possiamo più ipotizzare due mondi separati. I Medici di famiglia e i Medici ospedalieri lavorano da sempre insieme nel S.S.N. e adesso più che mai devono trovare un punto di incontro ".

Dello stesso avviso Riccardo Cassi, Presidente CIMO-ASMD: "Dobbiamo lavorare insieme per ridare centralità alla nostra professione. Il Medico non è un dirigente - sottolinea Cassi - è una figura professionale precisa che va definita anche a livello contrattuale" Il Medico si prende cura dei pazienti e si occupa della loro salute, "non possiamo più permettere come sta accadendo in questi giorni -  precisa Roberto Lala, Segretario Nazionale SUMAI - di subire continui attacchi fino ad adombrare sui Medici responsabilità sulle gare d'appalto. Dobbiamo costruire una forte unità ed eliminare tutte le conflittualità per salvaguardare anche il rapporto con i pazienti". Anche Giuseppe Mele, Presidente FIMP sostiene l'unità soprattutto per le cure sul territorio "che bisogna rafforzare sempre di più affinché diventino il pilastro del Servizio Sanitario Nazionale".

CASSI (CIMO) SU NAPOLI, NO DEMONIZZAZIONE INTRAMOENIA MA PIU' CONTROLLI

(Adnkronos Salute) - "Non demonizziamo l'intramoenia. Ma le amministrazioni devono vigilare di più perché le regole sono chiare e devono essere fatte rispettare. Quello che emerge dal blitz a Napoli della Guardia di Finanza e dei Nas è che non erano stati effettuati i controlli previsti dalla normativa vigente". Ad affermarlo in una nota è Riccardo Cassi, Presidente CIMO-ASMD, che prosegue: "Episodi come questi inevitabilmente contribuiscono ad alimentare le polemiche sull'intramoenia, ma non è questo il vero problema".
"Non possiamo permettere - precisa Cassi - che la disonestà di alcuni danneggi l'intera classe medica. E' necessario che le regole vengano rispettate da tutti e che le amministrazioni controllino regolarmente le modalità di effettuazione dell'intramoenia e le strutture in regime di convenzione".

UMBRIA INTRODUCE “TICKET” 29% SU INTRAMOENIA CASSI, DOPO TOSCANA CONTINUA ATTACCO A LIBERA PROFESSIONE

(Adnkronos Salute) - "Dopo la Toscana anche la Regione Umbria ha deliberato un aumento del 30% dei costi per le prestazioni in intramoenia. Un nuovo prelievo dalle tasche dei cittadini, che sfrutta i bisogni di cura, per pareggiare un disavanzo creato invece dallo spreco e dalla cattiva gestione politica e amministrativa".  A denunciarlo è Riccardo Cassi, Presidente CIMO-ASMD , che prosegue con alcuni esempi di quanto incideranno gli aumenti. "In Umbria da domani un'ecografia epatica in ospedale costerà 100 euro, dal privato 70. La Tac nel pubblico 150 euro e solo 100 dal privato"."I cittadini ricchi - denuncia Cassi - potranno rivolgersi direttamente alle strutture private. Ma tutti gli altri? L'intento di questo Governo, complici le Regioni, ormai è chiaro: vogliono smantellare il servizio pubblico a favore di quello privato e delle assicurazioni. Ma i Medici - avverte il Presidente CIMO - non ce ne staremo fermi a guardare".  

"E' chiaro - avverte il sindacalista - che questo tipo di decisioni favoriscono la sanità privata e guarda caso avvengono dopo la decisione del Parlamento, la settimana scorsa, di fermare dal 1° luglio l'attività libero professionale al di fuori delle strutture ospedaliere. E sappiamo benissimo - precisa - che più del 50 per cento delle aziende non ha gli spazi sufficienti, ne' le risorse per attivarli. Cosa accadrebbe - conclude - se i Medici italiani fossero costretti a rinunciare all'intramoenia? Quale ripercussione avrebbe sul Servizio Sanitario Nazionale?".

CIMO-LAZIO: ALL'UMBERTO I° SIAMO ALLA BEFFA. SI CHIUDA IL SIPARIO

Lavra: "Gli amministratori inadeguati siano rimossi quanto prima dai loro incarichi"

"Dal danno si passa alla beffa! Al Policlinico Umberto I° di Roma la situazione è diventata amaramente esilarante, bisogna mettere la parola fine a questa triste vicenda in cui a pagare sono sempre i Medici". Così dichiara il Segretario Regionale CIMO-ASMD del Lazio Giuseppe Lavra, criticando il comportamento del direttore generale  del Policlinico Antonio Capparelli nella vicenda e chiedendo che "gli amministratori inadeguati siano rimossi quanto prima dai loro incarichi, per il bene dei  Servizi Sanitari. Capparelli accentua la gravità del suo atto affermando che la sospensione dei due Medici non è stata una punizione - prosegue Lavra - ci chiediamo allora se non si sia trattato di un premio, con il direttore generale che si è inserito d'ufficio nel corpo medico dell'Umberto I°". Secondo il Segretario Regionale CIMO "si è oltrepassato ogni limite. Si chiuda definitivamente il sipario su  questa triste vicenda".

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