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VITTORIA DELLA CIMO ASMD AL TAR DELL'UMBRIA
Il Tar dell'Umbria con sentenza, depositata oggi 18/1/2013, ha
annullato la delibera di giunta regionale con la quale si
aumentava del 29% le tariffe della libera professione
intramoenia. CIMO ASMD, dopo animate riunioni in giunta
regionale con la Presidente Marini e l'Assessore alla Sanità,
visto l'atteggiamento di chiusura verso qualsiasi trattativa per
modificare la delibera in questione, decideva insieme ad altri
sindacati medici di ricorrere alle vie legali dando mandato
all'Avv. Pitoni Romina di tutelare gli interessi della
categoria. “Abbiamo avuto ragione – dichiara il Segretario
Regionale, Massimiliano Bucari – la Giunta ha assunto un
atteggiamento arrogante e punitivo nei confronto dei cittadini e
dei medici dipendenti della nostra Regione e non potevamo
accettarlo”.
INTERVISTA A GIUSEPPE LAVRA OSPITE DI RADIO 24
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IL PRESIDENTE DELLA FNOMCeO, AMEDEO BIANCO, E' CANDIDATO AL
SENATO IN SICILIA NELLE LISTE DEL PARTITO DEMOCRATICO
COMUNICATI STAMPA
L'Assemblea Nazionale di CIMO ASMD chiede alle forze politiche di intervenire sullo Stato Giuridico del Medico e sulla divisione dell'area contrattuale.
“La 229 è fallita, prendiamone atto e riportiamo il Medico al
suo giusto ruolo di professionista della salute dei cittadini”.
Si sono riuniti a Roma questa mattina gli iscritti al sindacato
dei medici ospedalieri, con le idee molto chiare su cosa
chiedere al futuro Governo di questo Paese. “Non è pensabile
che ancora oggi nessuna forza politica abbia presentato una
linea chiara e precisa sulla Sanità e sui Medici –
dichiara
Riccardo Cassi, Presidente CIMO ASMD - Ci aspettiamo che il
nuovo Governo prenda in seria considerazione la Professione
medica e il suo Stato giuridico. I Medici di CIMO ASMD chiedono
una carriera premiante per il Medico dipendente, in base
all'esperienza professionale acquisita ed al suo mantenimento,
non per le sue capacità gestionali”.
Con la 229/99 la
carriera del medico si è trasformata in un sistema di incarichi
a tempo, con verifiche sia gestionali che tecnico-professionali.
I dirigenti di struttura complessa sono nominati dai Direttori
Generali attraverso una selezione basata solo su criteri
“aziendali” e la recente parziale modifica introdotta dalla
legge Balduzzi non modifica sostanzialmente la procedura.
Il
fallimento di questo sistema è ormai ovvio. Gli strumenti di
verifica del medico sono quasi esclusivamente indirizzati al
raggiungimento o meno degli obiettivi gestionali, per cui non
esiste né una verifica sull'acquisizione di maggiori competenze
professionali, né una progressione di carriera basata sul
merito. Per garantire la funzionalità di un reparto o di un
servizio sanitario è necessario, oggi, che il responsabile
dell'equipe medica assuma una vera leadership di natura
professionale; non sempre, infatti, il miglior professionista è
anche il miglior gestore perché i percorsi professionali, ad un
certo punto, devono necessariamente divergere tra loro.
“Per
questo motivo chiediamo che i Medici abbiano una loro area
contrattuale autonoma – spiega Cassi - dove poter trattare le
specificità dell'attività svolta, quale ad esempio la copertura
H24 dell'emergenza, le competenze e le attribuzioni notevolmente
diverse rispetto alla restante dirigenza, la necessità di una
valutazione prevalentemente tecnico-professionale. Di
conseguenza occorre aumentare a 5 le aree contrattuali per la
dirigenza, che la riforma Brunetta ha ridotto a 4. Oggi i Medici
convenzionati trattano avendo come controparte la SISAC,
emanazione delle Regioni, mentre i Medici dipendenti fanno il
contratto con l'ARAN al pari degli altri dipendenti pubblici.
Nella prospettiva di una sempre maggiore integrazione tra
Ospedale e Territorio, sarebbe più funzionale e logico che tutti
i Medici avessero un'unica controparte ed un'unica sede sia per
il rinnovo dei contratti che delle convenzioni.
CIMO ASMD ADERISCE ALLO STATO DI AGITAZIONE PROCLAMATO DALLA
FESMED
E' necessario che i partiti si impegnino formalmente per
riformare la normativa sulla responsabilità Professionale. Lo
ha dichiarato il Presidente di CIMO ASMD, Riccardo Cassi, al
termine della conferenza stampa odierna durante la quale le
organizzazioni sindacali e scientifiche ginecologiche hanno
illustrato le motivazioni della protesta.
La necessità di una riforma della responsabilità professionale
sia in tema di legislazione penale che civile che avvicini
l'Italia all'Europa, dove la colpa professionale in sanità ha
caratteristiche specifiche, coinvolge tutti i Medici - ha
proseguito Cassi - e per questo ho raccolto l'invito del
Presidente della FESMED. La legge Balduzzi, vittima delle lobby
che da anni bloccano ogni tentativo di riforma in Parlamento,
non ha risolto nè il problema dell'assicurazione nè quello della
responsabilità. Per questo chiediamo ai partiti di inserire nei
loro programmI un impegno formale affinchè la prossima
legislatura risolva in modo definitivo la questione.
IL SSN RISCHIA DI MORIRE SOTTO I COLPI DEI TAGLI E DEL
MALGOVERNO CIMO ASMD chiede che i partiti dicano se e come
intendono intervenire o se preferiscono assistere impotenti al
suo declino.
E' iniziata la campagna elettorale, ma nessun schieramento ha
ancora dichiarato cosa intende fare per salvare il S.S.N. Il
dibattito sulla sostenibilità del sistema ha visto da parte di
molti una difesa ideologica dell'attuale, senza offrire
soluzioni concrete. Anche chi ha provato ad affrontare la
questione in modo più pragmatico non ha alla fine presentato
proposte concrete. Eppure si tratta dell'8% del PIL e della
tutela della salute dei cittadini.
CIMO ASMD dice basta ai tagli
lineari ed alla difesa ad oltranza di quello che si è
rivelato fallimentare. Aumentare le tasse è impossibile, quindi
occorre un intervento legislativo di riforma. Il S.S.N. è un
bene comune da difendere, ma questo non vuol dire non cambiare
nulla. Quindi noi chiediamo ai partiti una riforma globale
del sistema sanità a partire da una modifica del titolo V della
Costituzione che dia al Parlamento ed al Governo la facoltà di
determinare i livelli di assistenza e di intervenire con atti
sostitutivi qualora le Regioni non mettano in atto i necessari
provvedimenti.
E poi la questione medica: far diventare dei
professionisti dirigenti ha aggravato il problema. Le carriere
sottoposte al vaglio della politica piuttosto che delle
competenze professionali ha fatto il resto. Molti dicono ormai
che il sistema non funziona, ma in concreto non viene fatto
nulla. Le Regioni hanno affossato il DDL sul Governo clinico e
la Balduzzi non è intervenuta sulle origini del
malfunzionamento. La riforma del S.S.N. dovrà modificare lo
stato giuridico dei Medici; se la “dirigenza” è fallita, la
strada non può che essere quella di una “categoria speciale”, un
percorso di carriera calibrato sulle specificità del lavoro
medico, con una formazione continua ed una valutazione
dell'attività professionale alla base dell'attribuzione degli
incarichi.
RINNOVATO IL PROGRAMMA DI PROTEZIONE CIMO ASMD
Aggiornata la polizza a copertura della rivalsa per colpa grave,
compresa la tutela legale ed integrata con una polizza RC
patrimoniale.
Programma di protezione CIMO ASMD
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Polizza RC
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Modulo di adesione e polizza RC patrimoniale
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NUOVA CONVENZIONE CIMO – FINDOMESTIC
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