Riformare la carriera del Medico
La proposta di Cimo Asmd presentata al convegno "Medico Oggi, una professione in cerca d’autore".
La legge 502 del 92 che ha attribuito ai medici del servizio sanitario nazionale una qualifica dirigenziale ha stravolto la figura del medico dipendente e se non ci saranno gli interventi che chiediamo la Riforma Madia della dirigenza pubblica aggraverà irreversibilmente una situazione che è già al limite. Così introduce la proposta di una nuova carriera medica, Riccardo Cassi, Presidente Cimo Asmd. La 229 ha poi appiattito tutti i medici dipendenti in un unico livello giuridico, senza riconoscergli la peculiarità della professione che è naturalmente diversa da qualsiasi altro dirigente della pubblica amministrazione. Oggi ci ritroviamo con una categoria frustrata e sottomessa a regole e procedure che niente hanno a vedere con la professione medica. Infatti i medici oggi sono condizionati da imposizioni economiche nella tutela della salute dei cittadini, ma hanno studiato per curare le persone non per razionare loro le cure. "È arrivato il momento di rivedere questa riforma ormai superata e cominciare a pensare di rivalorizzare la componente professionale rispetto a quella professionale. Questa è la nostra scommessa - afferma Cassi - servirebbe una riforma che preveda il riconoscimento di una categoria speciale professionale, ma nell’attesa occorre introdurre da subito modifiche significative per differenziare una dirigenza prevalentemente professionale dalle altre tipologie di dirigenza pubblica". Per entrare nel concreto: attualmente l’organizzazione delle aziende sanitarie va sempre più verso il modello dipartimentale con una condivisione di risorse ed attrezzature ed è possibile prevedere che il capo di dipartimento abbia una funzione organizzativa e gestionale. Per garantire invece la funzionalità dei reparti o di un qualsiasi altro servizio sanitario è necessario che l’attuale direttore di struttura sia anche il leader professionale dell’equipe medica. Per tutti gli altri medici è prevista una carriera con specificità riguardanti solo ed esclusivamente la professione medica. "Questo significa che la carriera dei medici dipendenti deve tener conto delle peculiarità che derivano, non solo da un percorso formativo di elevata specialità, ma soprattutto da un’attività che richiede elevate competenze tecniche rivolte prevalentemente ai processi decisionali e gestionali di natura clinica-assistenziale - prosegue il Presidente Cimo Asmd - l’obiettivo del Convegno è confrontarsi con le istituzioni per definire quale deve essere oggi il ruolo del medico e chiedere norme nazionali chiare ed uniformi che indichino i livelli di carriera, i requisiti e le modalità di verifica, correlate alla sua nuova funzione.
Chiediamo che con la riforma della PA torni ad essere riconosciuta la nostra specificità.
Il Vicepresidente Vicario CIMO, Guido Quici, che ha partecipato all’incontro di ieri alla Funzione Pubblica nella delegazione CIDA, si è dichiarato del tutto insoddisfatto di quanto illustrato. Questa Riforma non ci può riguardare. CIMO chiede da tempo il riconoscimento della peculiarità del medico del SSN rispetto al resto della dirigenza pubblica. Non è sufficiente che si affermi che "i medici sono professionisti di elevata specialità e devono essere esclusi da queste regole", occorre concretizzare norme che lo certifichino. CIMO ha presentato una proposta di una carriera basata sulla verifica delle competenze professionali, non certo sui risultati del PIL. Noi vogliamo che il nostro Ministro di riferimento sia il Ministro della Salute non quello della Funzione Pubblica perché la nostra specificità è nel lavoro che facciamo e questa peculiarità deve tornare ad essere riconosciuta, superando la follia del tutti dirigenti che negli anni '90 ha omologato in un unico ruolo professioni diverse. Il testo presentato è un testo virtuale dove non è stata inserita la promessa separazione tra indirizzo politico e autonomia del dirigente, non si intravede nessun progetto di crescita, è un salto nel vuoto anche rispetto al tanto criticato Decreto Brunetta. È l’ennesimo atto persecutorio nei confronti dei dipendenti pubblici che da anni, tra tagli lineari, blocco del turnover ed innovazioni involutive hanno già dato il proprio contributo allo Stato. Attendiamo oggi il testo definitivo, nel quale ci aspettiamo che quanto chiediamo, e su cui molti sembrano oggi concordare, trovi la sua definizione normativa, a partire da nuove regole di accesso che faccia scomparire la vergogna del precariato e che consenta di fare contratti che non penalizzino e demotivino ulteriormente la categoria.
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Aspettando il testo definitivo della Legge delega
CIMO: Apprezziamo che i Medici siano fuori dal ruolo unico della dirigenza.
Rispetto a quanto presentato in Consiglio dei Ministri e quanto più volte dichiarato dal Ministro Lorenzin la Sanità sembra essere avviata ad un cambiamento sostanziale verso il riconoscimento della competenza professionale. "Vorremmo aspettare però il testo definitivo - afferma il Presidente CIMO, Riccardo Cassi - prima di esprimere il giudizio del sindacato sulle riforme presentate dal Governo.
Nel decreto legge ci sono infatti due norme che apprezziamo: il non obbligo assicurativo per i medici del SSN, a cui per legge devono provvedere le Aziende, ma sul quale il testo vigente aveva ingenerato dubbi, e l’incremento del numero delle borse per la specializzazione. Ci lascia molto perplessi l’estensione della rottamazione ai direttori di struttura che, senza regole, rischia di diventare una decimazione delle figure apicali. I posti di lavoro, infatti, in sanità ci sono: basta sbloccare il turn over.
Ma la partita più importante per il futuro della categoria si gioca sulla riforma del PA, è un’ottima cosa che i medici, come CIMO chiedeva, siano fuori dal ruolo unico della dirigenza, ma non sappiamo quali ricadute normative questo avrà. Si vuole lasciare tutto come ora o, come sembrerebbe di capire dalle dichiarazioni del Ministro Lorenzin che condividiamo, si vuole ricostruire uno stato giuridico ed una carriera fondati sul merito e sulla professionalità?
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www.cimoasmd.it
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